Tra dazi e politiche della paura, ecco la sorpresa: il prezzo della benzina cala Tra dazi e politiche della paura, ecco la sorpresa: il prezzo della benzina cala

Accise su benzina e carburanti, quante e quali sono?

Quando facciamo il pieno all’auto paghiamo ancora le accise per la guerra in Etiopia e per il disastro del Vajont. Ecco tutte le accise che aumentano il costo al litro.

Ogni volta che si fa rifornimento, una delle lamentele più comuni riguarda il prezzo della benzina. Ma pochi sanno che una buona parte di quello che paghiamo non dipende dal costo industriale del carburante, bensì dalle tasse. Oltre all’Iva, il vero fardello è rappresentato dalle accise, imposte indirette che da decenni pesano sui nostri pieni di carburante.

Cosa sono le accise

Le accise sono tasse di consumo: lo Stato le applica su determinati beni (come tabacchi, alcolici e carburanti) indipendentemente dal loro prezzo di vendita. Nel caso della benzina e del gasolio, vengono fissate in un importo fisso per ogni litro erogato. A differenza dell’Iva, quindi, non cambiano in base al prezzo del carburante: anche se la benzina costasse meno, le accise resterebbero le stesse.

Quante e quali accise paghiamo oggi

In Italia l’elenco delle accise sulla benzina è diventato quasi “storico”, perché molte sono state introdotte per far fronte a emergenze o eventi eccezionali, ma poi sono rimaste in vigore anche dopo. Ecco le principali voci che ancora gravano sul prezzo al litro:

  • contributo per la guerra d’Etiopia del 1935-1936;
  • finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  • sostegno per il disastro del Vajont del 1963;
  • ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
  • ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
  • ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
  • ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
  • finanziamento della missione in Libano del 1983;
  • sostegno alla missione in Bosnia del 1996;
  • ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila del 2009;
  • contributo per l’emergenza migranti del 2011;
  • finanziamento all’acquisto di autobus ecologici del 2011;
  • ricostruzione dopo l’alluvione in Liguria e Toscana del 2011;
  • ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012.

A queste si aggiunge l’accisa “base”, introdotta già prima di questi eventi, che rappresenta la quota più consistente.

Quanto pesano le accise sul prezzo finale

Ad oggi, l’accisa sulla benzina ammonta a circa 0,73 euro al litro, mentre quella sul gasolio è di poco inferiore, intorno a 0,62 euro al litro. Su questo importo si applica anche l’Iva al 22%, generando così un effetto “tassa sulla tassa”. In pratica, quando paghiamo oltre 1,9 o 2 euro al litro, più della metà del prezzo è composta da imposte.

Perché non vengono eliminate?

Spesso, soprattutto nei periodi di rincari, si parla di taglio delle accise. In realtà, eliminarle significherebbe privare lo Stato di entrate per miliardi di euro ogni anno: un sacrificio che nessun governo finora ha deciso di sostenere. Di conseguenza, quelle che erano nate come imposte “temporanee” sono diventate ormai strutturali.

Ogni volta che fai il pieno, più che la benzina stai pagando un pezzo di storia italiana fatta di guerre, catastrofi naturali ed emergenze.