Addio reddito di cittadinanza, ecco cosa prendere da settembre e da gennaio come sussidio

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Addio al reddito di cittadinanza parte il reddito di inclusione

Prima la legge 197/2022 (cd legge di Bilancio 2022), poi decreto Lavoro, e per il reddito di cittadinanza novità imponenti. Infatti la misura con la legge di Bilancio ha iniziato la curva discendente che porterà il sussidio a scomparire dal primo gennaio prossimo. Addio reddito di cittadinanza, ecco cosa prendere da settembre e da gennaio come sussidio. Perché settembre? Il motivo è presto detto. Infatti sempre la legge di Bilancio ha stabilito che alcuni beneficiari del sussidio non lo prenderanno per tutto il 2023, ma solo per 7 mesi. Al contrario ci saranno altri beneficiari che lo prenderanno fino alla fine del 2023. E con il decreto Lavoro ecco che il governo ha deciso di inserire nel sistema alcune misure che lo sostituiranno. E per qualcuno già da settembre.

Addio reddito di cittadinanza, ecco cosa prendere da settembre e da gennaio come sussidio

Da una parte le famiglie con componenti disabili, minori o over 60, dall’altra parte le famiglie prive di queste caratteristiche. In pratica da un lato famiglie con soggetti non attivabili al lavoro, dall’altro lato quelle formate esclusivamente da occupabili. Questa la differenza tra beneficiari del sussidio per quanto riguarda la durata del sussidio. Infatti le prime famiglie lo prenderanno fino al 31 dicembre 2023, le altre per soli 7 mesi. Le prime potranno presentare domanda di Assegno di inclusione, che è la nuova misura che sostituirà il reddito di cittadinanza. Servirà un ISEE non superiore a 9.360 euro. Le seconde invece a settembre dovranno optare per un’altra misura, ovvero per il Supporto formazione lavoro, ma solo con ISEE fino a 6.000 euro.

Assegno per l’inclusione e Supporto formazione lavoro

In base alla bozza del decreto Lavoro, in attesa dei chiarimenti che i decreti ministeriali produrranno, le indiscrezioni mettono in evidenza che per le famiglie con minorenni, over 60 o invalidi, nulla cambierà anche con l’assegno di inclusione. Si partirà probabilmente sempre da una integrazione al reddito di 500 euro. E resterà, per chi ha casa in locazione dove risiede, con contratto registrato presso l’Agenzia delle Entrate, la componente aggiuntiva fino a 280 euro per rimborso affitto. E la misura dovrebbe ripartire con 18 mesi di beneficio rinnovabili proprio come il reddito di cittadinanza. Per gli occupabili invece a settembre bisogna produrre istanza per il Supporto formazione e lavoro. Con beneficio economico pari a 350 euro al mese per massimo 12 mesi. Ed in più una serie di obblighi. Bisogna presentare domanda, e poi rispondere alla convocazione del collocamento per sottoscrivere il patto di servizio. Iscrizione al programma GOL, cioè al programma Garanzia Occupabilità Lavoratori. E bisognerà frequentare i corsi ed i progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro.

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