Sovente dalla UE e da Bruxelles gli Stati Membri della Comunità Europea ricevono ammonimenti, richiami e anche procedure di infrazione. Anche l’Italia nel tempo ne ha ricevute molte. Una di queste è del 2019 e riguarda quello che secondo Bruxelles è un abuso nell’utilizzo dei lavori a tempo determinato nelle PA, ovvero nelle pubbliche amministrazioni. E adesso si risolve la problematica.
Perché il Consiglio dei Ministri, come riporta Italia Oggi sul suo sito, ha appena approvato una norma che prevede un recupero per i precari che hanno subito la discriminazione di una ripetizione costante e poco dignitosa dei loro rapporti di lavoro. Che Bruxelles come detto ha contestato ufficialmente all’Italia con una procedura di infrazione.
Ai precari con contratto a tempo determinato una indennità da 4 a 24 mesi, ecco di cosa si tratta
Da 4 mesi a 24 di indennità per lavoratori con contratto a termine nella Pubblica Amministrazione. Questo quanto emerge dal Decreto Salva-Infrazioni del Consiglio dei Ministri approvato il 4 settembre 2024. Il motivo è una indennità a risarcire alcuni lavoratori per quello che di fatto è considerato un abuso di contratti a termine.
Nello specifico il Decreto Salva Infrazioni introduce una norma che va a modificare il Decreto Legislativo numero 165 del 2001, cioè il Testo Unico del Pubblico Impiego. Una novità che ha modificato l’articolo numero 36 comma 5 del Testo Unico del Pubblico Impiego rispondendo alle esigenze di “fare pace” con la UE e di cancellare la procedura di infrazione.
Ecco cosa dice il nuovo Decreto
Una novità forse passata sotto traccia perché del Decreto Salva Infrazioni la notizia più importante è stata quella della proroga delle concessioni balneari fino al 2027. Ma anche questa dei precari delle PA è una notizia di quelle molto interessanti perché riguarda una miriade di lavoratori, anche se nel comparto scuola e tra il personale docente ed il personale Ata, effettivamente la diffusione del precariato ha numeri molto elevati.
Il ristoro per i lavoratori del Pubblico Impiego che rientrano in questa situazione, come spiegato dal quotidiano citato in premessa è una autentica indennità risarcitoria. Della durata variabile tra i 4 ed i 24 mesi, probabilmente in base al danno subito e dimostrabile dal lavoratore stesso. Quindi, numero di contratti precari avuti, durata complessiva del rapporto di lavoro a termine e così via dicendo. Una indennità che per cifre, sarà commisurata all’ultima retribuzione percepita ed utilizzata dalle istituzioni per esempio, per determinare il TFR spettante.