Aumento prezzi carburante, arriva il salasso, ma solo per via dell'equiparazione delle accise tra benzina e gasolio. Aumento prezzi carburante, arriva il salasso, ma solo per via dell'equiparazione delle accise tra benzina e gasolio.

Aumento prezzi carburante, arriva il salasso, ma non per tutti

Aumento prezzi carburante, arriva il salasso, ma solo per via dell’equiparazione delle accise tra benzina e gasolio.

Sicuramente le polemiche saranno sempre più feroci man mano che si avvicina la conferma di quello che adesso il governo potrebbe fare. Ovvero aumentare il prezzo del carburante. Fare il rifornimento da distributore sarà sempre più costoso. E per il solo fatto che la Premier Meloni quando era all’opposizione da sempre è stata uno dei rappresentati politici che più si è speso contro l’aumento di benzina e gasolio e soprattutto contro le accise sui carburanti, gli ormai probabili aumenti scateneranno le opposizioni e le televisioni completamente contrarie al Centrodestra.
Ma l’aumento che si preannuncia sarà particolare stavolta. E adesso vedremo come, perché non tutti lo subiranno.

Aumento prezzi carburante, arriva il salasso, ma non per tutti

Quando si parla di aumento dei carburanti l’attenzione è generalizzata alla pari di quanto si parla di aumento delle bollette delle utenze domestiche o di aumento dei beni alimentari. Questo perché l’auto è un bene che hanno tutti e che usano tutti. E come aumenta la spesa media di una famiglia quando aumenta il costo del gas metano in casa o della bolletta dell’energia elettrica, o quando aumenta il costo di pasta, pane o latte, così cresce per gli incrementi del prezzo dei carburanti.
Ciò che sembra sia intenzionato a fare adesso il governo è allineare le accise di benzina e gasolio. Oggi per esempio, le accise sulla benzina valgono 72,8 centesimi per la benzina e 61,7 per il gasolio. Il riallineamento dovrebbe portare alla pari della benzina quelle del gasolio. Che di conseguenza costerebbe di più.

Aumentano i prezzi dei carburanti, ecco da dove si parte

Un aumento di un paio di centesimi a litro, questo ciò che devono attendersi, come scrivono su SkyTg24, gli utilizzatori di auto alimentate a diesel. Anche le associazioni dei consumatori stanno monitorando la situazione. Parlando di salasso per gli italiani con numeri esorbitanti. La polemica si scatena come sempre sul fatto che su un litro di carburante, che sia benzina o diesel, sono più le tasse che si pagano che il prezzo del prodotto.
Sono i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a presentare i conti su quanto costano le tasse per litro di carburante. In base a questi numeri si evince che se un litro di benzina costa 1,80 euro circa, meno di 80 centesimi è il prezzo del prodotto e oltre un euro è quello delle tasse, accise comprese naturalmente. E presto anche per il gasolio le cifre diventeranno queste.

C’è anche una questione ambientale?

Oggi il parco auto in Italia è in sostanziale equilibrio tra auto a gasolio ed auto a benzina. Evidente che presto il salasso vero lo subiranno quelli che guidano auto diesel. Ci sarà anche chi vedrà in questa mossa del governo la volontà di guardare all’ambiente. Perché c’è chi considera le auto a gasolio più inquinanti.

Va detto che al riguardo, non essendo dei tecnici e degli scientifici, noi di Pensioni & Fisco non abbiamo nessuna certezza sui livelli inquinanti delle due versioni di carburante per le auto a combustione. Certo è che le teorie spesso sono contraddittorie. I motori diesel per esempio sono considerati migliori di quelli a benzina per quanto riguarda le emissioni di CO2. Ma è anche vero l’esatto contrario, perché pare che le auto a gasolio producono una maggiore quantità di particolato fine e ossidi di azoto rispetto ai veicoli alimentati a benzina.