Bonus badanti 2023, ecco tre aiuti

Mario nava
Aumenta lo stipendio per le badanti ma per le famiglie le possibilità di godere di bonus e agevolazioni non mancano.
Bonus

Aumenta lo stipendio per badanti e collaboratori domestici. Nulla di nuovo e nulla di particolarmente strano visto che si tratta di un aumento dettato sostanzialmente dall’aumento del costo della vita per la popolazione. Un incremento che si ripete anno dopo anno ma commisurato all’inflazione. E mai come quest’anno l’inflazione è salita a livelli di guardia, a tal punto da aver determinato un aumento di questi stipendi davvero ingente. Talmente elevato che è partita una autentica caccia ai bonus per le famiglie che cercano di risparmiare sul costo della badante, quasi a voler detonare l’aumento di spesa che subiranno.

Bonus badanti 2023, ecco tre aiuti

Quali sono i bonus badanti disponibili quest’anno è una domanda che molte lavoratrici e lavoratori del settore si pongono inevitabilmente. Ma non si tratta di bonus per i lavoratori, perché riguardano invece le famiglie. La cosa positiva dal punto di vista del lavoratore è che un bonus che finisce nelle tasche di una famiglia, può rendere più facile la ricezione di un aumento di stipendio per i lavoratori. Segnalazioni di lavoratrici in effetti, mettono in luce un particolare spaccato di questo settore. In pratica molte famiglie stanno comunicando ai loro dipendenti di non poter far fronte ad un aumento di stipendio come le nuove tabelle dei minimi stipendiali dovrebbero prevedere. Troppo alto l’esborso per i colpite da una crisi alla pari dello stesso lavoratore.

Il nuovo Piano contro il lavoro nero

L’aumento del salario per le badanti arriva in molti casi a 145 euro al mese. Una badante convivente a stipendio mensile è l’identikit perfetto della lavoratrice a cui l’aumento di stipendio raggiungerà il livello più elevato. Fino al 2025 le famiglie continueranno a godere del bonus previsto dal Piano Nazionale per la lotta al lavoro sommerso. Un nuovo bonus mensile commisurato all’ISEE della famiglia ed in base alle ore di lavoro effettivamente prestate dalla badante. Un bonus che non sarebbe in conflitto o alternativo al bonus introdotto dalla CassaColf, che permette a chi ha una badante assunta per prestare assistenza ad un soggetto non autosufficiente, di godere di una agevolazione a partire dal completamento di 12 mesi di versamenti alla cassa.

Detrazioni dal reddito, l’altra faccia dei bonus badanti

Il rimborso spese previsto dal bonus CassaColf è pari a 300 euro al mese. Naturalmente restano funzionali le possibilità di sfruttare le agevolazioni Irpef sulle dichiarazioni dei redditi. Per esempio c’è la deduzione dei contributi versati all’INPS per la badante assunta. Una deduzione che permette di togliere fino a 1.549,36 euro dal reddito imponibile, cioè quello su cui la famiglia paga l’Irpef. E c’è anche la possibilità di godere della detrazione del 19% per famiglie con redditi fino a 40.000 euro sulle spese per la badante fino a 2.100 euro annui.

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