Bonus smart working 2021: importo e a chi spetta

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Prorogato il bonus per chi lavora i smart working: chi sono i beneficiari e a quanto ammonta.
smart working e taglio stipendio

Il bonus spese per l’acquisto di beni e servizi diretto a chi lavora da casa, in smart working, era già stato previsto dal decreto Agosto 2020 ma non aveva riscosso particolare interesse.

Grazie a un emendamento al Dl Sostegni approvato dal Parlamento, il bonus aumentato a 516,46 euro già nel decreto di agosto 2020, viene prorogato per tutto l’anno 2021. Il cosiddetto fringe benefit, permette ai datori di lavoro di cedere ai propri dipendenti l’importo relativo per l’acquisto di sedie ergonomiche, scrivanie, accessori per illuminazione della postazione di lavoro casalinga.

I beneficiari

Beneficiari indiretti di tale bonus sono i rivenditori di mobili per ufficio che, a questo punto, sperano che il bonus sia utilizzato da tutti i lavoratori in smart working. Il settore è tra quelli colpiti dalla pandemia, con una perdita di fatturato di circa il 20%.

Il precedente bonus era rappresentato da un importo inferiore che impediva l’acquisto di mobili che potessero cambiare in modo sostanziale la postazione lavoro di casa. Più che altro, il fringe benefit è stato utilizzato per comprare dispositivi tecnologici.

Il bonus smart working 2021 è esente dalle tasse, in quanto non concorre alla formazione del reddito. Ovviamente, parlando di un fringe benefit, i lavoratori che ne possono beneficiare sono i dipendenti delle aziende che hanno un piano di welfare.

La misura in questione rappresenta anche una salvaguardia per la salute. Ci sono lavoratori che per lavorare da casa in smart working, hanno utilizzato sedie scomode o comunque non idonee per un lavoro d’ufficio, altrettanto si può dire per i tavoli usati al posto di scrivanie, il tutto con conseguenze negative sulla salute, soprattutto mal di schiena e dolori articolari vari.

FederlegnoArredo auspicava un ulteriore aumento del bonus smart working con il decreto Sostegni bis, fino a 1.000 euro (con il decreto Agosto è passato da 258,23 euro a 516,46 euro), tuttavia, riconosce la possibilità di poter migliorare le condizioni di lavoro per chi lo fa da remoto.

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