Sono milioni i contribuenti italiani che sono alle prese con le cartelle esattoriali. Ed è enorme la mole di cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha nel suo magazzino crediti da riscuotere. Dati alla mano sono quasi 1,9 miliardi di euro i soldi che tramite le cartelle esattoriali l’Agenzia delle Entrate si trovava a cercare di incassare a fine 2024.
Per questi due motivi, cioè per le esigenze degli indebitati e per quelle del concessionario alla riscossione, ecco che sovente i governi adottano misure come le rottamazioni delle cartelle. Per agevolare sia i primi che i secondi, ecco che c’è attesa per la rottamazione quinques.
Tra l’altro spesso sono stati adottati strumenti come il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni o ancora prima la cancellazione d’ufficio delle cartelle più vecchie e potenzialmente inesigibili. Perché la mole di lavoro che è chiamata a svolgere l’Agenzia delle Entrate Riscossione riguarda anche le cartelle che non si potranno più incassare. E sono tante davvero.
Cartelle esattoriali da non pagare più, ecco quelle per cui non serve la rottamazione quinquies
Cartelle esattoriali di importo assai basso che anche se incassate finiscono con il non riuscire a far recuperare al concessionario nemmeno le spese per la riscossione.
Oppure cartelle appartenenti a soggetti nullatenenti per i quali le notifiche, gli avvisi e le procedura di esecuzione forzata non servono. O ancora, cartelle di deceduti che non hanno lasciato in vita nemmeno eredi da attaccare. Sono queste le cartelle di Agenzia delle Entrate Riscossione che in genere vengono cancellate d’ufficio.
Per questo si parla spesso di condono. Ma un condono non significa che chiunque non è più tenuto a pagare ciò che deve, anzi. Chi può essere attaccato da procedure come i pignoramenti e i fermi, farebbe bene a pagare per evitare guai peggiori.
Ecco che fine faranno le cartelle inesigibili
Tornando al discarico automatico previsto, vengono cancellate le cartelle di chi effettivamente non ha nulla da temere. In effetti è dal 27 marzo 2025 che è entrato in vigore il decreto Legislativo numero 33 del 24 marzo 2025 che è una autentica riforma della riscossione.
Dal 1° gennaio 2026 parte quindi una delle principali novità contenute nell’atto che esattamente all’articolo numero 211 tratta proprio di “Discarico automatico delle cartelle esattoriali”. Pertanto, le cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione e che l’ente di riscossione reputa non incassabili ormai, verranno cancellate.
Ma solo dalla banca dati del concessionario e quindi nell’estratto di ruolo di quel determinato contribuente. Il debito di quest’ultimo tornerà ad essere dovuto ma all’ente da cui deriva ed a cui adesso torna. Sarà l’ente che deciderà per la cancellazione definitiva del debito o per il nuovo affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione o ad altro concessionario.