Cartelle esattoriali: ecco come cancellarle adesso senza rottamazione

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Cancellare le cartelle esattoriali ecco come si può fare.
cartelle

Per i contribuenti indebitati con il fisco, oppure che hanno delle multe non pagate, la cartella esattoriale è una specie di Spada di Damocle che pende sulla testa. Perché un debito una volta arrivato alle cartelle esattoriali espone l’indebitato ad una serie di rischi da non sottovalutare. Le procedure di esecuzione forzata che possono partire nel momento in cui l’interessato non paga una cartella sono tante. il fermo amministrativo dell’auto è una delle cose cui più facilmente andrà incontro l’interessato. Ma poi ci sono anche le confische, i pignoramenti di conti correnti, stipendi e pensioni. Alcune soluzioni per evitare tutto questo ci sono. Bisogna però sapere come muoversi, perché alcune cartelle potrebbero non dover essere pagate.

Addio cartelle esattoriali senza rottamazione

La sanatoria delle cartelle, meglio nota come rottamazione, è stato uno strumento usato da molti contribuenti dopo la scadenza delle domande del 30 giugno 2023. Molti però anche aderendo alla definizione agevolata non hanno pagato i loro debiti. Tornando di fatto a dover versare al concessionario alla riscossione le stesse cifre di prima o al netto di qualche rata pagata. Il fatto saliente è che chi ha dei debiti relativi a cartelle da pagare, può, a prescindere da sanatorie e simili, risolvere la situazione. Pagando le cartelle, rateizzando il debito o chiedendo la cancellazione delle stesse cartelle.

Cartelle esattoriali: ecco come cancellarle adesso senza rottamazione

Il governo sta pensando di aprire alle 120 rate a tutti i contribuenti. Infatti nella riforma della riscossione c’è questa ipotesi. Perché già oggi un piano di rateizzazione a 10 anni è ciò che possono fare i contribuenti che dimostrano e presentano con l’istanza di dilazione, la loro condizione di difficoltà economica. Senza grandi problematiche invece la richiesta di dilazione può arrivare a 72 rate (6 anni). Rateizzare le cartelle è una delle soluzioni che possono adottare i contribuenti che hanno cartelle da pagare, sia nuove e non entrate nelle precedenti sanatorie, che vecchie e provenienti da piani di rottamazione non usati. Questa è la soluzione alternativa al pagamento in unica soluzione. In entrambi i casi la situazione debitoria viene annullata pagando ciò che si deve. Con le rate il debito aumenta per via degli interessi. E chi ha procedure esecutive già avviate, per annullarle (per esempio il fermo amministrativo), deve pagare fino all’ultima rata, perché queste non vengono annullate semplicemente avviando il piano di rientro dilazionato.

Occhio ai vizi delle cartelle esattoriali

In alcuni casi però passando dalle verifiche delle cartelle a proprio carico, ci sarebbe pure il modo di non pagare nulla. Non sempre le cartelle fanno riferimento a debiti dovuti. Prima di tutto bisogna controllare la prescrizione del debito. Ben consci però che questo strumento si può usare solo se effettivamente non sono arrivate a casa del contribuente lettere di sollecito e notifiche di mancato pagamento. Perché la prescrizione che in generale è di 5 anni, presuppone la completa assenza di notizie relative al debito in questione. Questo vale per la tassa non pagata o per la fase successiva, cioè delle cartelle. Infatti ogni volta che arriva una comunicazione o intimazione di pagamento, il decorso della prescrizione riparte da capo. Anche se caduto in prescrizione un debito o una cartella può lo stesso essere richiesto al contribuente. Deve essere quest’ultimo a provvedere a chiedere lo sgravio del debito per sopraggiunta prescrizione. E una domanda di questo genere, anche in autotutela va fatta pure nel caso di vizi sulle cartelle. Un errore nella data, nelle informazioni anagrafiche, nel tributo dovuto e così via dicendo, porta una cartella ad essere potenzialmente nulla. Basti pensare ad una cartella relativa ad una multa per infrazione del codice della strada, con numero di targa sbagliato.

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