Come andare in pensione per i nati dal 1956 al 1962 nel 2023

Mario nava
pensione addio con gli incentivi Stellantis

Tra vecchie e nuove misure, queste ultime al momento ancora in via di definizione, le porte del pensionamento nel 2023 si apriranno al lavoratori nati in sette diversi anni. Infatti in base alle regole attuali, ed escludendo le prestazioni che non dipendono da limiti anagrafici, il pensionamento riguarderà nel 2023 i nati tra il 1956 ed il 1962. Ecco come andranno in pensione questi contribuenti nel 2023.

La pensione ai nati nel 1956 nel 2023, ecco come

Per i nati nel 1956 è inutile sottolineare che è la misura che li riguarda da vicino è la pensione di vecchiaia ordinaria. Potranno uscire questi soggetti al raggiungimento di almeno vent’anni di contributi versati. Con 15 anni invece potranno uscire quelli che rientrano nella deroga Amato oppure che optano per il contributivo come previsto dalla opzione Dini.

La deroga all’aspettativa di vita, pensione prima per chi svolge particolari lavori

Per i nati nel 1957 invece c’è la possibilità di anticipare di qualche mese la quiescenza nel caso in cui essi svolgono lavori gravosi. Infatti per questa categoria di lavoratori che rientrano tra le 15 attività di lavoro gravoso previste dalla normativa vigente, la mancata applicazione dell’incremento per l’aspettativa di vita offre un vantaggio. Si tratta della possibilità di accedere alla quiescenza con 66 anni e 7 mesi di età. Servono però 30 anni di contributi versati.

I quotisti e la cristallizzazione del diritto

Nel 2023 potranno andare in pensione anche quanti entro il 31 dicembre 2022 completano 64 anni di età che con i 38 anni di contributi segnano il diritto alla pensione con quota 102. Infatti chi ha maturato il diritto a quota 102 quest’anno potrà usarla anche l’anno venturo a prescindere che la misura resti vigente o no. Lo stesso discorso per quanti invece hanno maturato i requisiti per la quota 100 entro la data di scadenza della stessa misura e cioè entro il 31 dicembre 2021. In pratica chiunque ha completato i 62 anni di età prima del 31 dicembre 2021 potrà usare la quota 100 anche nel 2023. Le porte alla quiescenza quindi si aprono in questo caso per i nati nel 1959, che hanno compiuto 62 anni di età entro il 2021. Stesso discorso per i nati nel 1958 che hanno completato 64 anni di età nel 2022.

Le novità 2023 e la pensione per i nati fino al 1962

Ma c’è dell’altro. Infatti le nuove ipotesi delle nuove misure pensionistiche che dovrebbero essere varate (al momento ancora no), prevedono una uscita già dai 61 anni di età. Significa che la possibilità di uscita sarebbe per tutti i nati fino al 1962. Se la via è quella di quota 41, potranno andare in pensione con la misura quanti nel 2023 completeranno almeno 61 anni di età ed almeno 41 anni di contributi. Se invece la via è quella della quota 100/102 flessibile, le opzioni si estendono. A 61 anni si potrà lasciare il lavoro con almeno 39 anni di contributi. A 62 anni (nati nel 1961) servirebbero 38 anni di versamento, a 63 anni (nati nel 1960), servirebbero 37 anni di contributi e così via.

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