Computo Gestione Separata per la pensione: chi può esercitarlo?

Rubini
Pensione con computo nella Gestione Separata: vediamo chi può esercitare la facoltà.
Computo Gestione Separata

Per chi ha una posizione aperta nella Gestione Separata con almeno un contributo versato, vi è la possibilità di riunire in questa gestione, gratuitamente, i contributi eventualmente presenti anche in altre gestioni previdenziali attraverso la facoltà di computo.

In questo modo, infatti, sarà possibile conseguire una sola pensione e, magari, poter accedere a delle forme di previdenza a esclusivo utilizzo dei lavoratori iscritti nella gestione separata.

Computo nella Gestione Separata

Può esercitare la facoltà di computo tutti i lavoratori che hanno versato contributi in tale gestione potendo riunire anche i contributi presenti  nel fondo lavoratori dipendenti, nelle gestioni speciali degli autonomi, nelle gestioni ex inpdap, ex enpals e negli altri fondi sostitutivi dell’AGO

Non è permesso il computo, invece, per i contributi versati nelle casse professionali e nel Fondo Clero.

Requisiti per esercizio del computo

Per esercitare il computo nella Gestione Separata, in ogni caso, è necessario essere in possesso di determinati requisiti, quali:

  • almeno il versamento di un contributo mensile in questa gestione
  • anzianità contributiva, in tutte le gestioni coinvolte, superiore a 15 anni
  • 5 anni di contributi versati successivamente al 31 dicembre 1995
  • Contributi versati prima del 1996 (ma meno di 18 anni)

Ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva bisogna prendere in considerazione tutti i contributi versati siano essi da riscatto, obbligatori, figurativi o volontari.

Sono eclusi dalla facoltà di esercitare il computo nella Gestione Separata coloro che non hanno contributi versati prima del 1996.

La cosa interessante del computo nella Gestione Separata è che se i requisiti per l’esercizio sono stati raggiunti dopo il 31 dicembre 2011, permettono l’acceso alla pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di contributi e alla pensione di vecchiaia contributiva con 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi versati.

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