Assegno di Inclusione, dall’INPS 75 euro in meno di sussidio a ottobre e non si può fare niente Assegno di Inclusione, dall’INPS 75 euro in meno di sussidio a ottobre e non si può fare niente

Con l’Assegno di Inclusione 200 euro in più al mese, ecco la domanda da fare all’INPS

L’Assegno di Inclusione ormai è una misura a regime. Perché da gennaio sono moltissime le famiglie che hanno al loro interno componenti che prendono questo genere di sussidio e che continueranno a prenderlo per 18 mesi.

Una delle cose che maggiormente vengono criticate sulla misura riguarda gli importi percepiti. Infatti se tralasciamo la parte di sussidio che riguarda il ristoro del canone di affitto o della rata del mutuo, per chi vive in una casa con contratto di locazione registrato, o con mutuo acceso per l’acquisto della prima casa, i soldi di integrazione al reddito sono davvero esigui.
Alla pari del vecchio Reddito di Cittadinanza infatti, anche l’Assegno di Inclusione arriva ad erogare solo 500 euro al mese di integrazione al reddito.

E solo per chi ha redditi pari a zero. Ma ci sono casi in cui presentando una domanda si può aumentare l’importo del sussidio. E molti non sapendo di poter fare tutto questo, perdono soldi mese dopo mese.

Con l’Assegno di Inclusione 200 euro in più al mese, ecco la domanda da fare all’INPS

L’Assegno di Inclusione è una misura che, come detto prima, eroga un aiuto economico ad integrazione del reddito fino a 500 euro per un singolo. Poi eroga 280 euro di ristoro per il canone di affitto e 180 euro di ristoro nel caso di soggetto che ha a suo carico un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.
La parte di sussidio collegata all’integrazione al reddito, cioè i 500 euro al mese, deve essere meglio chiarita. Perché il suo funzionamento, che è particolare, permette di prendere di più al verificarsi di alcune situazioni e presentando una domanda all’INPS.
Un soggetto che vive da solo e che fa nucleo familiare da solo, se ha casa di proprietà o se vive in una casa in comodato d’uso anche gratuito, ha diritto a massimo 500 euro di Assegno di Inclusione. Ma solo se ha zero reddito. Se invece ha, per esempio, 200 euro di reddito proprio ogni mese, prenderà di sussidio 300 euro.
Stesse cifre e stessi importi per un soggetto che vive in una famiglia composta da sue soggetti. Per esempio una coppia di coniugi, con il primo per esempio, over 60 di età e con il secondo sotto i 60 anni.

Modello ADI – Com esteso, ecco a cosa serve

Infatti l’ADI viene erogato a soggetti che hanno più di 60 anni, meno di 18 anni, invalidi o presi in carico dai servizi sociali (ma anche chi ha carichi di cura per altri soggetti presenti in famiglia). Quindi, se dei due coniugi uno solo ha 60 anni mentre l’altro non rientra in nessuna categoria prima citata, l’ADI vale come per un nucleo mono-componente.
Ma se nel corso della fruizione dell’Assegno di Inclusione anche il secondo coniuge compie 60 anni, ecco che si può chiedere all’INPS 200 euro in più di sussidio.
Perché gli importi dell’ADI sono collegati alla scala di equivalenza che partendo da 1 che vale 500 euro al mese per il singolo, può far salire di 0,40 punti per ogni ulteriore componente over 60 presente. Presentando il modello “ADI – Com Esteso”, che serve per comunicare tutte le variazioni che un nucleo familiare ha durante i mesi di fruizione del sussidio, in questo caso i 500 euro diventano 700 euro.