Stipendio badante, e costi del lavoro domestico, perché oltre a 1.127 euro ci sono altri 320 euro di ratei ma non solo. Stipendio badante, e costi del lavoro domestico, perché oltre a 1.127 euro ci sono altri 320 euro di ratei ma non solo.

Dall’Agenzia delle Entrate non arriva il rimborso? Sei tu che devi spingere il Fisco, ecco la procedura

Ecco quando per avere il rimborso dall’Agenzia delle Entrate deve essere il contribuente a presentare una domanda.

I rimborsi fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate sono una costante di molti contribuenti che ogni anno hanno da ricevere qualcosa dal Fisco Italiano. Ci sono per esempio i rimborsi dal modello 730 che per alcuni contribuenti sono la prassi anno dopo anno. E ci sono quelli provenienti dal modello gemello che si chiama Redditi Persone Fisiche. Ma sono tanti i fattori che possono generare il diritto a ricevere un rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate. E se per i già citati modelli di dichiarazione dei redditi la procedura può dirsi standard, per gli altri rimborsi le cose sono diverse. Ed il contribuente deve sapere bene cosa fare.

Rimborsi dal modello 730, ecco la procedura

La maggior parte dei contribuenti italiani usa il modello 730 per la dichiarazione dei redditi. Parliamo del modello comunemente usato da lavoratori dipendenti e pensionati. A partire da una eccedenza di imposta a credito di 12 euro, il contribuente può recuperare quanto spettante dal saldo IRPEF tra credito e debito direttamente in busta paga o con il cedolino delle pensioni dei mesi immediatamente successivi a quelli della presentazione della dichiarazione.
In base alla data di presentazione della dichiarazione il rimborso arriva nella busta paga o nel rateo di pensione quasi sempre entro lo stesso anno della presentazione della dichiarazione. In genere si parte dai mesi di luglio e agosto come quelli idonei al rimborso. Solo in caso di rimborsi superiori ai 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate ha il diritto di effettuare i controlli preventivi, anche documentali, che possono portare ad un ritardo nell’erogazione di quanto spettante al contribuente.

Modello senza sostituto, ecco i tempi per recuperare ciò che spetta


Chi invece usa il modello 730 senza sostituto (non avendo datore di lavoro o per qualsiasi altro motivo) potrà ricevere i rimborsi direttamente sul conto corrente, entro dicembre dello stesso anno della dichiarazione, ma solo se ha fornito all’Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie. Altrimenti se ne riparla entro il primo trimestre dell’anno successivo con bonifico domiciliato o assegno.

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Il modello Redditi PF e i rimborsi slittano

Se invece il contribuente usa il modello Redditi Persone Fisiche, ovvero l’ex modello 740 o più recentemente, ex modello Unico PF, le procedure di rimborso sono più lunghe. Anche perché basta poco nel modello Redditi PF per ritardare l’erogazione. Infatti deve essere il contribuente a scegliere se monetizzare subito il rimborso spettante, o se utilizzarlo come credito per gli anni successivi. In questo caso si chiama compensazione e quindi è facile che il rimborso non arrivi mai. Nel caso della monetizzazione invece, l’Agenzia delle Entrate provvede ai rimborsi, ma possono passare anche diversi anni prima di fare cassa. Anche perché per quanto detto, il Fisco controlla le dichiarazioni, verifica eventualmente compensazioni e altri fattori e poi liquida la dichiarazione.

Rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate, tempi variabili

Già con il modello Redditi PF se il contribuente non opera la scelta relativa al rimborso monetizzato o in compensazione, le cifre a credito del contribuente possono restare appese per anni. Perché l’importo in questione potrà essere rimborsato solo su apposita richiesta del contribuente. Istanza che serve anche per altri casi come possono essere quelli di pagamenti non dovuti o eseguiti in eccesso, a prescindere dall’errore commesso o dal fatto che in effetti quel pagamento non era dovuto.
In questi casi il diretto interessato, cioè il contribuente, deve presentare una istanza entro un determinato arco temporale per non perdere il diritto ad ottenere ciò che gli spetta.

Ecco come presentare istanza di rimborso all’Agenzia delle Entrate

Se per esempio il rimborso deriva da una IRPEF pagata in più o non dovuta, il termine è di 48 mesi. Lo stesso termine, ovvero 4 anni per ritenute da parte del sostituto d’imposta non lecite, oppure per ritenute non lecite da parte di Enti Pubblici o per i versamenti diretti delle altre imposte. Invece per le imposte di bollo, di registro, sulle donazioni o sulle successioni il termine ultimo è di 36 mesi.
La domanda si presenta in carta semplice e va indirizzata alla sede territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate. Alla domanda vanno allegate le copie delle ricevute di pagamento naturalmente oltre che deve essere riportata la motivazione da cui scaturisce il fatto che si tratta di imposte pagate e non dovute o pagate in eccesso rispetto al dovuto.