Diseredare un figlio o il coniuge, quando e se è possibile?

carlo murante
Ecco quando è possibile diseredare un familiare togliendolo dall’asse di successione.
rimborso

Bisogna dire fin da subito che gli eredi leggitimari non possono essere esclusi, con leggitimari intendiamo i membri più stretti della famiglia, quindi, coniuge, ascendenti e figli a cui spetta sempre una quota minima.

Al coniuge nel momento della morte del marito/moglie spetta sempre 1/2 del patrimonio, nel caso in cui insieme al coniuge resti anche un figlio, al coniuge spetterà invece che 1/2 1/3, mentre se ci sono più figlio gli spetta “solo” 1/4 del patrimonio.

Tuttavia se il matrimonio dei due si è concluso con la separazione giuridica con l’imputazione di addebito nei confronti del coniuge, esso non ha diritto all’eredità leggitimaria.

Mentre ad un figlio, quanto spetta?

Se vi è  un solo figlio esso avrà 1/2 del patrimonio mentre, se i figli sono più di uno hanno diritto a dividere 2/3 del patrimonio da dividere poi in parti uguali.

Inoltre se il defunto non ha figli egli lascerà 1/3 del patrimonio agli ascendenti, in caso in cui il coniuge è ancora vivo però, agli ascendenti avranno accesso solo ad 1/4 del patrimonio.

Ma cosa succede se uno di questi soggetti è stato diseredato?

Beh come abbiamo detto prima non esiste una vera e propria disereditazione, quindi, può ricorrere al tribunale per ottenere la quota che gli spetta per legge.

Invece, chi può essere diseredato?

Gli unici eredi che possono essere diseredati sono i fratelli e tutti i loro discendenti e tutti i parenti che non ricadono nelle categorie sopracitate, si possono anche escludere direttamente nel testamento.

E se volessi diseredare qualcuno per indegnità?

Restano sempre alcuni casi con cui è possibile diseredare qualcuno, anche uno dei figli o coniugi, principalmente per la gravità delle cose commesse, ma quali sono?

Per ottenere la diseredazione per indegnità c’è bisogno che ci sia uno dei seguenti “reati” sia stato accertato da un giudice e i “reati” sono:

Un tentato omicidio od omicidio della persona di cui si parla e da cui dovrebbe ereditare qualcosa.

Se l’erede favorisce il suicidio della persona (se minorenne o in generale in una situazione dove non può ragionare lucidamente).

Anche indurre qualcuno con la forza a fare un testamento a suo favore o se ne compila uno falso al solo fine di prendere più degli altri eredi oppure se ha alterato il contenuto del documento originale.

L’indegno poi, può essere riabilitato, ciò deve avvenire o nel testamento o davanti al notaio.

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