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Ecco le cartelle a cui i contribuenti potrebbero dire addio nel 2023 

Sanatorie e cartelle cancellate con il nuovo governo, ecco le ultime.

Una nuova tornata di aiuti per gli indebitati con le pubbliche amministrazioni con una profonda opera di ristrutturazione dei debiti dei contribuenti italiani. Ed alla fine se davvero il governo Meloni porterà a compimento quello che da tempo ha sbandierato, non è azzardato immaginare un colpo di spugna piuttosto marcato alle cartelle esattoriali dei contribuenti italiani. Si avvicina una nuova stagione di sanatoria quindi o almeno questo dovrebbe essere per quanto si dice.  

Cosa accadrà nel 2023 alle cartelle, le ultime ipotesi 

Partirà un’altra operazione di saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, simile a quella varata qualche anno fa. Stavolta potrebbe essere un saldo e stralcio delle cartelle fino a 3.000 euro che potrebbero alleggerire il carico fiscale per quelle famiglie più in difficoltà. Infatti dovrebbe essere una misura destinata a famiglie con redditi bassi o con problematiche varie. E differenziate in base a dei parametri che dovranno essere decisi e inseriti nel provvedimento che dovrebbe far nascere la misura. Ma non sarà un condono, perché alle famiglie sarà chiesto di pagare sempre un qualcosa per permettere allo Stato di incassare liquidità. Si parla con insistenza di un taglio dell’80% del debito. In pratica verrebbe chiesto ai contribuenti di pagare solo il 20% dei debiti che hanno con una soluzione che deve essere messa a puntino sempre nell’eventuale provvedimento impostato. 

 
La ristrutturazione dei debiti sopra i 3.000 euro 

È come anche noi di “Pensioni e Fisco” abbiamo detto qualche giorno fa, si parla insistentemente di un’altra misura favorevole ai contribuenti indebitati. Una ristrutturazione del loro debito infatti con una formula molto particolare. Parliamo di debiti superiori a 3.000 euro. In questo caso si consentirebbe di pagare i debiti maturati con rate che arriverebbero anche a 5 anni. Inoltre il debito originario verrebbe abbattuto. Si tratterebbe di pagare l’importo originario del tributo evaso o delle multe non pagate, con l’aggiunta di un interesse o di una sanzione forfettaria del 5% in sostituzione di quelle che via via hanno incrementato la cartella.