I coefficienti di trasformazione violano i diritti dei lavoratori

Luca
pensione quindicenni

Pubblichiamo con piacere il punto di vista di un nostro lettore che ci parla di quella che considera una grossa ingiustizia l’applicazione dei coefficienti di trasformazione sul montante contributivo per la pensione, visto che vanno a favorire anche chi ha lavorato meno, a patto che si pensioni più tardi, rispetto a chi ha iniziato a lavorare molto giovane giungendo al massimo contributivo prima.

Lettera del lettore

Una legge che istituisce coefficienti in base all’età pensionabile e prescinde dai contributi versati è in grave violazione dei nostri diritti.

È ingiusto che chi ha pagato più contributi debba vedere quelli di età maggiore di lui prendere una pensione migliore anche se ne hanno pagati molti di meno.. è una grave ingiustizia civile e sociale!! Una classe politica che appoggia questi abusi afferma la peggiore schifezza che possa esistere nel mondo del lavoro perché questo è un furto, un arbitrio, un’infamia e riduce i lavoratori a schiavi delle decisioni politiche delle Stato. È una legge sicuramente “illegale” perché va a violare i principi costituzionali di uguaglianza e giustizia!

Qualcuno osa sostenere al Governo che i primi anni di lavoro i contributi da noi versati erano “miseri”!
No, non è vero, non erano affatto “miseri’. Erano risparmi e sacrifici commisurati ai nostri salari dell’epoca. All’epoca i nostri contributi, che venivano puntualmente incassati dallo “sistema previdenziale” prelevandoli direttamente dal nostro reddito, fruttavano poi interessi elevati; interessi che al giorno d’oggi nessuno si sogna più di riuscire a realizzare!


Se oggi lo Stato batte cassa è solo perché i soldi presi dai nostri contributi, attraverso il suo sistema previdenziale, non li ha saputi amministrare; e se lo Stato all’epoca non li ha saputi gestire, cioè non li ha gestiti con la giudiziosa responsabilità del buon padre di famiglia, il Governo di oggi non ha più alcun diritto di promulgare nuove norme e tornare da noi, con la faccia da cuneo, a imporci altri sacrifici! Questo è civilmente ingiusto e moralmente iniquo!


Piuttosto il “sistema previdenziale pubblico” veda di farsi restituire i soldi da chi li ha sperperati o da chi, casomai, li ha intascati per diventare il riccastro evasore di oggi. Vada a recuperarli dai lauti vitalizi e stipendi di onorevoli e politici di turno e di mestiere. Vada a espropriarli alle mafie con cui per decenni i corrotti hanno intrecciato affari con questi nostri.. stramaledetti e “MISERI” risparmi!

Per condividere il tuo punto di vista è possibile scrivere a: info@pensioniefisco.it

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