In pensione con 35 anni di contributi, la guida

mazzarella
Pensioni di vecchiaia variabili a 64, 67 o 71 anni nel 2023

Andare in pensione nel 2023 è possibile una volta maturati i 35 anni di contributi. E non parliamo di opzione donna, misura dedicata solo a determinate donne e quindi ristretta come platea (ancora più ristretta dopo la proroga del governo). Perché sono diverse le misure che consentono il pensionamento con 35 anni di contributi versati. C’è per esempio lo scivolo usuranti. ma con 35 anni possono uscire, per esempio, alcuni disoccupati con l’Ape sociale.

Pensioni anticipate con 35 anni di contributi

Chi non ha presentato domanda per lo scivolo usuranti entro il primo maggio scorso nel 2022, anche se matura i requisiti nel 2023, dovrà pazientare. Potrà comunque andare in pensione, ma dovrà attendere il conteggio delle risorse disponibili. Infatti lo scivolo usuranti prevede questo limite. Ma oggi parliamo della misura e del suo funzionamento. Perché si tratta di uno scivolo che è piuttosto appetibile e che consente il pensionamento al raggiungimento oltre che di età e contributi, anche di una determinata quota.

Usuranti a 61 anni e 7 mesi, come per le pensioni?

Come si legge testualmente sul sito dell’INPS, possono avere accesso alla misura i lavoratori impegnati nella cosiddetta “linea catena”, oppure i conducenti dei mezzi di trasporto pubblico, o i cosiddetti notturni (al lavoro per un periodo all’anno non inferiore a 78 notti dalle ore 24:00 alle 05:00). Tutti questi lavoratori, insieme a palombari, lavoratori del vetro cavo, lavoratori in spazi ristretti, nelle cave, nelle miniera, possono uscire con la quota 97,6. Ai notturni che lavorano per meno di 78 giornate lavorative all’anno, la quota sale a 98,6 (da 72 a 77 notti), a 99,6 (da 64 a 71).

Cosa significa quota 97,6 per la pensione

Come detto, oltre a raggiungere una determinata età ed una determinata carriera, serve completare la quota. Bisogna considerare le frazioni di anno. Significa che 61 anni e 7 mesi o 35 anni di contributi sono la soglia minima da centrare. Ma bisogna aggiungere altri mesi di contributi o di età, o entrambi. Infatti la somma algebrica di 61,7 anni di età e 35 anni di contributi, da 66,7.

Con 35 ani di contributi versati l’Ape sociale, perché?

Andare in pensione con l’Ape sociale si può con 35 anni di contributi. Sembrerà strano, perché per i lavori gravosi servono 36 anni di contributi versati, ma se l’interessato è un disoccupato, un invalido o un caregivers, bastano 30 anni. Si tratta di un’altra via che permette questo pensionamento. Nulla da fare invece per le pensioni distaccate dai limiti anagrafici. Infatti sia per le anticipate che per la quota 41 servono carriere superiori ai 40 anni. In quel caso addirittura 35 anni devono essere effettivi da lavoro.

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