In pensione restando a lavorare a orario ridotto a 64 anni prendendo stipendio e pensione insieme

Mario nava
Nuova ipotesi di riforma del sistema, la pensione part time, con riduzione di orario di lavoro.
anticipare la pensione

Una novità che noi riteniamo molto interessante è quella di cui parla per esempio il Corriere della Sera. Infatti pare che tra le ultime idee su cui lavora l’esecutivo in vista delle novità previdenziali da mettere in atto ci sarebbe una nuova pensione che hanno già ribattezzato pensione part time. Ma di cosa si tratta? Iniziamo con il dire che è una novità importata dai Paesi scandinavi, perché si pensa a portare in Italia una misura adottata, come scrivono sul Corriere, da Norvegia e soprattutto Svezia.

In pensione restando a lavorare a orario ridotto a 64 anni prendendo stipendio e pensione insieme

Tra le tante ipotesi e i tanti progetti che miravano a riformare il sistema pensionistico nostrano, ecco che ne compare un’altra e si tratta di una idea nata ed importata dalla Svezia. una specie di pensione part time. Perché in Svezia i dipendenti pubblici possono, arrivati a 61 anni, chiedere di ridurre l’orario di lavoro fino al massimo del 50% delle ore di lavoro solite e prendendo una pensione fino a 65 anni, che è l’età pensionabile a Stoccolma e in tutta la Svezia.

In pratica il lavoratore a 4 anni dal raggiungimento della pensione può scegliere se andare in quiescenza anche restando al lavoro, con la pensione che come reddito copre la parte mancante dovuta alla riduzione di orario di lavoro. Sta al lavoratore decidere in che percentuale ridurre l’a pensione’orario di lavoro ed in base a questa percentuale, che pensione part time percepire.

Una vera misura di pensionamento flessibile quindi, che va anche nella direzione di avviare il ricambio generazionale dal momento che le ore di lavoro in meno svolte sono coperte da nuove assunzioni.

In pensione prima, ma godendo di un assegno ridotto e restando al lavoro

pensione

In Italia pare che si studia una via simile, magari partendo dai 64 anni (a tre anni dalla pensione di vecchiaia ordinaria). Una pensione part time che durerebbe fino ai 67 anni con copertura contributiva totale, affinché il pensionato non ci rimetta nulla di pensione quando arriverà all’età pensionabile. Una uscita dal lavoro progressiva, che inizierebbe quindi con una concreta riduzione di orario di lavoro e con un ingresso in pensione in maniera soft anche per le casse dello Stato.

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