La riforma delle pensioni nel 2025 solo per i fortunati, per gli altri resta la Fornero

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La riforma delle pensioni nel 2025 solo per i fortunati, per gli altri resta la Fornero perché il progetto non apre a tutti le porte della quiescenza.
Riforma pensioni

Il Governo pare ancora oggi intenzionato a riformare una volta per tutte il sistema previdenziale italiano. Infatti anche se il 2024 non ha portato novità interessanti sulle pensioni, si torna a parlare della Quota 41 per tutti. Sarebbe la misura individuata come la panacea dei mali del sistema. La risoluzione alle problematiche introdotte dalla tristemente nota riforma delle pensioni targata Elsa Fornero. Eppure come vedremo adesso, non sarà davvero così. Perché anche con il lancio della misura, ci sono almeno due cose che rischiano di deludere anche i “tifosi” più accesi di questa soluzione.

Niente pensione per donne, precari e intermittenti, e perché sono dimenticati dai legislatori

Quota 41 per tutti sarebbe la misura pensata dal Governo (o da una parte del Governo, Lega in testa), come quella idonea a riformare davvero il sistema pensioni italiano. Il superamento della Legge Fornero passa infatti proprio da questa soluzione. Almeno da come la pensano molti esponenti politici. Con la Quota 41 per tutti potrebbero andare in pensione quanti hanno maturato 41 anni di contributi senza alcun limite di età. Perché chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni di età ed è rimasto in servizio fino a completare i 41 anni di contributi, potrebbe lasciare il lavoro anche prima dei 60 anni di età. Oggi invece questa è una prerogativa dei precoci, che però devono essere pure invalidi, caregivers, addetti ai lavori gravosi o disoccupati. La riforma delle pensioni nel 2025 partirebbe da questa misura.

La riforma delle pensioni nel 2025 solo per i fortunati, per gli altri resta la Fornero

Sicuramente c’è una vasta area di contribuenti che vedono nei 41 anni di contributi la soglia ideale alla loro pensione. Perché anticiperebbe l’uscita rispetto ai 42 anni e 10 mesi della pensione anticipata ordinaria. Ma quale è l’identikit di chi potrà sfruttare davvero la Quota 41 per tutti? lavoratori statali, notoriamente con un lavoro stabile e duraturo. Lavoratori per lo più maschi, perché gli uomini hanno maggiori facilità a trovare lavori costanti e duraturi negli anni, anche nel settore privato. Invece per le donne, oppure per gli stagionali, o ancora per precari e intermittenti, la Quota 41 servirebbe a poco. Perché arrivare a 41 anni di contributi, partendo da part time, lavoro discontinuo e privo di continuità, non è semplice. A questo si deve aggiungere anche un ipotetico calcolo contributivo che verrebbe dato alla misura. In pratica, ok all’uscita a 41 anni di contributi senza vincoli anagrafici, ma con pensione tagliata da un calcolo altamente penalizzante.

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