Naspi ok per chi si dimette, ma alla domanda meglio allegare subito questi documenti

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Per le dimissioni la Naspi può essere presa solo se per giusta causa, ma occorre fare bene la procedura.
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Anche con le dimissioni c’è chi ha diritto alla Naspi. Nonostante l’indennità per disoccupati è destinata a soggetti che hanno perso involontariamente il lavoro, ci sono delle dimissioni che danno diritto lo stesso al trattamento. Come tutti sanno si tratta delle dimissioni per giusta causa. Le motivazioni di una giusta causa di licenziamento possono essere davvero molteplici. Si va da comportamenti ingiuriosi e irrispettosi di superiori e datori di lavoro, al mobbing. Ma anche il trasferimento in una sede aziendale diversa può essere una motivazione valida per le dimissioni per giusta causa. Ed anche se dal punto di vista della procedura nulla cambia per la presentazione della domanda, alcuni adempimenti aggiuntivi sono necessari per consentire all’INPS di liquidare la prestazione.

Naspi ok per chi si dimette, ma alla domanda meglio allegare subito questi documenti

Se il datore di lavoro sposta un dipendente in un altra sede, quest’ultimo potrebbe decidere di rifiutare e conseguentemente di dare le dimissioni. Perché in linea di massima il lavoratore sottoscrive un contratto di lavoro dove è richiamato a chiare lettere il diritto del datore di lavoro a spostarlo per esigenze tecniche, operative e logistiche, in un’altra sede. Nulla vieta al lavoratore di rifiutare il trasferimento. E se la sede nuova dista più di 50 chilometri dalla casa dove abita il lavoratore, o dista più di 80 minuti di orologio con i mezzi di trasporto pubblico, le dimissioni possono essere date per giusta causa.

Dimissioni e Naspi, ecco come fare

Con le dimissioni per giusta causa la Naspi si prende. La procedura di dimissioni è quella telematica, ed il lavoratore deve indicare nel formulario che sta dando questa tipologia di dimissioni. Magari anticipando già la motivazione della giusta causa, ovvero il rifiuto al trasferimento. Alla domanda di Naspi all’INPS però non basta allegare la copia delle dimissioni. Non basta nonostante dentro c’è richiamata la tipologia di dimissioni. Il diretto interessato farebbe bene a presentare all’INPS, sempre in allegato alla procedura telematica di richiesta della Naspi, anche la lettera con cui il datore di lavoro segnala l’imminente trasferimento, nonché la lettera di rifiuto che l’interessato ha mandato al datore di lavoro.

Anche il verbale della conciliazione può aiutare a velocizzare l’iter

Inoltre, se c’è una chiusura di rapporto di lavoro in camera di conciliazione, meglio allegare anche questa. Soprattutto perché nel verbale della conciliazione in genere viene messo in evidenza il motivo dell’interruzione del rapporto di lavoro, che sia per licenziamento, chiusura contratto a termine o dimissioni (sia normali che per giusta causa). E probabilmente nel verbale c’è anche il motivo che ha portato il dipendente a dare le dimissioni. Se questi documenti mancano, probabile che l’INPS invii al disoccupato, una richiesta documenti. Ecco perché il consiglio è di provvedere immediatamente, per evitare che l’istruttoria della pratica da parte dell’INPS vada per le lunghe.

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