La riforma della riscossione, cioè quanto prodotto con il Decreto Legislativo numero 110 del 2024, introduce due novità favorevoli ai contribuenti. Una che esula da qualsiasi adempimento o iniziativa a carico del contribuente.
L’altra invece presuppone una domanda da parte del diretto interessato. Le novità sono quelle ormai conosciute, cioè lo sgravio delle cartelle non incassabili e la rateizzazione maxi a cui poter avere accesso. Due novità differenti, che però non entreranno in vigore se non da gennaio. E con meccanismo particolare che adesso analizzeremo.
Novità cartelle esattoriali: da gennaio 2025 si alleggerisce il carico degli indebitati
Partiamo dallo sgravio delle cartelle esattoriali e poi passeremo alla rateizzazione lunga che potranno richiedere i contribuenti. Partendo dal presupposto che il discarico automatico delle cartelle probabilmente riguarda soggetti che non rientrano, perché non ne hanno necessità, nella rateizzazione lunga che si potrà presto richiedere.
Lo sgravio delle cartelle esattoriali infatti è un provvedimento che l’Agenzia delle Entrate Riscossione metterà in atto d’ufficio. Senza nessuna domanda da parte del contribuente intestatario della cartella da annullare. Si tratta di cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione reputa solo un peso, e su cui ci sono davvero poche chance di incassare. Il motivo è che per 5 anni l’Agenzia delle Entrate ha provato l’incasso senza riuscirci, trovando contribuenti senza beni da attaccare, senza auto da fermare, senza conti correnti da pignorare e così via dicendo.
Lo sgravio delle cartelle esattoriali , ma non per tutti
In questo caso, addio cartella, perché l’Agenzia delle Entrate Riscossione la cancellerà e rimanderà all’Ente originario il credito. Un contribuente che ha stipendio, pensione, beni attaccabili e che non è dentro procedure di fallimento, non godrà di questo vantaggio.
Essendo attaccabile non potrà che passare da altre strade. Ed una di queste passa dalla riforma della riscossione che dal primo gennaio consente una soluzione più vantaggiosa per fare pace con il fisco. In attesa di buone nuove dalla Legge di Bilancio, dove qualcuno avanza l’ipotesi ci sia una nuova sanatoria con una nuova rottamazione, da gennaio ecco che ci saranno contribuenti che troveranno più facile pagare le cartelle esattoriali a loro carico. Perché l’articolo numero 13 del Decreto Legislativo numero 110 del 2024 ha introdotto una rateizzazione più lunga per le cartelle esattoriali.
Rate più lunghe dal 2025, ecco come
Nello specifico, chi come oggi può arrivare a chiedere al massimo 72 rate di dilazione (120 ma solo con documentate prove di evidenti difficoltà economiche), dal primo gennaio ne potrà ottenere 84. Sempre però in base alle regole sulla rateizzazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che fissa un importo minimo della rata sotto cui non si può andare.
Da gennaio quindi sarà possibile ottenere fino a 84 rate. Per un progetto introdotto nella riforma delle riscossione ben diverso. Perché il numero massimo di rate da ottenere per contribuenti con debiti e cartelle fino a 120.000 euro, salirà ancora negli anni a venire. Per il 2025 ed anche nel 2026, come detto, si passa a 84 rate. Poi per il 2027 e 2028 a 96, per il 2029 e 2030 a 108 ed infine dal 2031 ecco arrivare a 120 rate.