Cartelle esattoriali, come evitare di pagare quelle non dovute tra rottamazione e sanatorie Cartelle esattoriali, come evitare di pagare quelle non dovute tra rottamazione e sanatorie

Novità rottamazione cartelle esattoriali: cosa succede a fermi auto, a pignoramenti e contenziosi

La materia fiscale è una materia davvero particolare. Ed anche la riscossione a specchio è una materia che presenta alcune caratteristiche che la rendono altrettanto particolare. Anche una norma, un provvedimento e perfino una legge può essere suscettibile di diverse interpretazioni. Una situazione che conferma tutto questo riguarda anche la rottamazione delle cartelle esattoriali.

Infatti un provvedimento di sanatoria come quello appena citato, pur se semplice nel suo apparato normativo, come dimostreremo, viene interpretato diversamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e dai Giudici della Corte di Cassazione. Per i contribuenti l’orientamento degli ermellini della Cassazione è un autentico favore che viene concesso.

Novità rottamazione cartelle esattoriali: cosa succede a fermi auto, a pignoramenti e contenziosi

La rottamazione delle cartelle è uno strumento di definizione agevolata che è già arrivato alla quarta edizione. Infatti lo scorso 30 giugno fu la data ultima per i contribuenti interessati per aderire alla cosiddetta rottamazione quater.

Il provvedimento agevola i contribuenti interessati da alcune cartelle esattoriali che possono essere così pagate in maniera scontata di sanzioni e interessi ed a rate. Una misura molto importante che ha riscosso notevole successo.

Tanto è vero che già si parla di un eventuale quinta edizione della sanatoria e quindi di una rottamazione quinquies.
Ma tralasciando ipotesi di nuove sanatorie, tornando alla vecchia rottamazione, non si può non approfondire ciò che la Cassazione ha sancito.

Debiti, definizione agevolata e novità dalla Giurisprudenza

Sulla misura gli utenti interessati sono sempre tantissimi e sono molti a chiedersi effettivamente quali sono i risvolti di aver aderito alla rottamazione delle cartelle, relativamente a situazioni come contenziosi avviati, fermi amministrativi e pignoramenti.

Una grande novità proveniente dalla giurisprudenza rischia davvero di essere molto importante per i contribuenti che stanno pagando queste cartelle. Chi ha aderito alla rottamazione quater ricorda bene che nel formulario della domanda presentata entro lo scorso 30 giugno, i contribuenti hanno indicato se sulle cartelle rottamate pendevano alcune cause, alcuni contenziosi o alcuni ricorsi.

Aderendo alla rottamazione delle cartelle il contribuente doveva dichiarare di rinunciare eventualmente a proseguire in quelle azioni già avviate nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. L’oggetto dell’ordinanza numero 24428 della Corte di Cassazione, depositata l’11 settembre scorso, guarda proprio alla rinuncia dei giudizi pendenti a seguito di presentazione della domanda di rottamazione.

Sulla rottamazione delle cartelle, Agenzia delle Entrate e Cassazione non vanno dalla stessa parte

Giudizi pendenti che possono essere estinti immediatamente anche senza dover necessariamente arrivare a pagare l’intero debito fino all’ultima rata. Basta presentare la copia della domanda di rottamazione con i pagamenti effettuati fino alla data di richiesta di estinzione dei contenziosi.

In base alle interpretazioni normative dell’Agenzia delle Entrate invece si guardava alla fine del piano di rateizzazione. In pratica, si interpreta la normativa sulla rottamazione alla stregua del meccanismo di cancellazione di un fermo amministrativo che, come tutti sanno con i pagamenti a rate, può essere eliminato dal proprio veicolo solo a seguito della prova di avvenuto pagamento di tutto il debito.

Che fine fanno cause pendenti e contenziosi dopo aver presentato domanda di rottamazione

La procedura di estinzione dei contenziosi è semplice. Al momento della domanda di estinzione il Tribunale a cui ci si rivolge sospende i giudizi pendenti. Poi, quando una delle parti presenta allo stesso Tribunale le copie dei pagamenti effettuati, non necessariamente fino all’ultima rata, dalla sospensione si passa all’estinzione definitiva del contenzioso.

La rottamazione delle cartelle è un provvedimento che ha consentito agli aderenti di poter ridurre il loro ammontare complessivo delle cartelle, eliminando dal dovuto sanzioni, interessi e aggi. Ed infine, ottenendo una dilazione di pagamento in massimo 18 rate fino a novembre 2027.

Con la rottamazione oltre ai vantaggi prima citati i contribuenti ne hanno ottenuti altri. Partendo dal divieto di iscrizione di nuovi fermi amministrativi di nuove ipoteche e di nuove procedure esecutive come può essere il pignoramento di un conto corrente, uno stipendio o di una pensione. E finendo con lo stop alle procedure già avviate ma non ancora definitive.