Pensione 2024, a chi spetta con 15 anni di contributi?

mazzarella
Come sfruttare ancora oggi le deroghe Amato con la loro pensione con 15 anni di contributi versati.
pensioni

Una cosa fissa nel sistema previdenziale è l’età minima contributiva da raggiungere. Perché se è vero che i 67 anni di età come limite anagrafico sono gli anni che un lavoratore deve compiere per andare in pensione se non è riuscito ad avere carriere lunghe e durature tali da entrare nelle pensioni anticipate, è pure vero che è pari a 20 anni di contribuzione l’età contributiva minima prevista. Tradotto in termini pratici, senza i 20 anni almeno di contributi versati, la pensione di vecchiaia a 67 anni non si prende. A meno che non si rientra in alcune particolari deroghe, sempre più difficili da sfruttare per il decorso degli anni, ma ancora attive oggi e domani.

Pensione 2024, a chi spetta con 15 anni di contributi e come si centra

pensioni

Una misura che permette di ovviare alla carenza rispetto ai 20 anni di contributi versati esiste. Si chiama deroga Amato, anche se è meglio parlare al plurale dal momento che le deroghe Amato sono 3. Infatti ci sono tre diverse possibilità di accedere alla quiescenza con questa misura, e senza i 20 anni di versamenti sopra citati. Ma come funzionano queste deroghe e chi può sfruttarle? Come dicevamo, essendo normative obsolete, man mano che passano gli anni sono sempre meno i lavoratori che possono sfruttarle, e adesso che vedremo i requsiti è facile capire il perché.

Le deroghe Amato, ecco i requisiti validi nel 2023 e nel 2024

Le deroghe Amato sono misure che consentono il pensionamento con 67 anni di età e quindi nessun anticipo rispetto alla età pensionabile canonica. Ciò che consentono però è un lauto sconto sui contributi da versare. Se è vero che la pensione di vecchiaia ordinaria si centra con 67 anni di età e 20 anni di contributi, la pensione di vecchiaia con le deroghe si centra con 67 anni e di età e 15 anni di contributi. Ma servono requisiti specifici per ciascuna deroga. Infatti la possibilità è appannaggio di

  • Contribuenti che hanno almeno 15 anni di contributi versati al 31 dicembre 1992;
  • Contribuenti che sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria entro il 31 dicembre 1992, anche se non hanno effettuato versamenti;
  • Lavoratori con il primo contributo versato vecchio di almeno 25 anni rispetto alla data di presentazione della domanda di pensione e che sono stati occupati per almeno 10 anni, anche non consecutivi, per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno.
    Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina
    Configura Cookie