Pensioni 2025: ecco 3 cattive notizie per i pensionati e per chi ci deve andare Pensioni 2025: ecco 3 cattive notizie per i pensionati e per chi ci deve andare

Pensione a 64 anni e pensione a 67 anni, cosa cambia per chi ha 20 anni di contributi

La pensione a 64 anni o la pensione a 67 anni? In effetti oggi nel sistema pensionistico italiano i contribuenti hanno la possibilità di andare in pensione ad entrambe le età. Naturalmente con due misure diverse ma sempre con 20 anni di contributi. Cambiano però alcuni requisiti specifici. Ma ciò che maggiormente interessa, è che cambiano in alcuni casi le regole di calcolo del trattamento. Ecco una approfondita guida. Puntano, su pensione a 64 anni e pensione a 67 anni, cosa cambia per chi ha 20 anni di contributi?

Pensione di vecchiaia ordinaria e pensione anticipata contributiva, ecco le differenze

La pensione anticipata contributiva e la pensione di vecchiaia ordinaria sono due misure accomunate praticamente da un solo fattore. Che è quello dei 20 anni di contributi. Poi le differenze sono marcate e sostanziali. E partono per esempio dall’età di uscita e finiscono con la platea dei potenziali beneficiari che per la pensione di vecchiaia è generalista mentre per la pensione anticipata contributiva è limitata.
La pensione di vecchiaia ordinaria si centra con:

  • 67 anni di età;
  • 20 anni di contributi;
  • solo per chi ha iniziato a versare dopo il 1995, pensione minima non inferiore all’importo in vigore dell’assegno sociale.

La pensione anticipata contributiva invece si centra con:

  • 64 anni di età;
  • 20 anni di contributi;
  • primo accredito non antecedente il primo gennaio 1996;
  • pensione pari a 3 volte l’assegno sociale in vigore nell’anno di uscita.

Pensione a 64 anni e pensione a 67 anni, cosa cambia per chi ha 20 anni di contributi

Come abbiamo visto in precedenza, le differenze sono evidenti tra le due misure e vanno ben oltre l’età di uscita che per le pensioni anticipate contributive è nettamente inferiore alle pensioni di vecchiaia. Queste ultime non hanno particolari vincoli se si esclude ciò che è richiesto ai contributivi puri, cioè un trattamento liquidato non inferiore all’assegno sociale (538 euro circa al mese, ndr).

Le pensioni anticipate contributive invece ne hanno a dismisura. prima di tutto non sono fruibili da soggetti che hanno il primo accredito contributivo, a qualsiasi titolo, antecedente il 1996. Poi, l’importo minimo della prestazione per poter andare in pensione deve essere piuttosto elevato (oltre 1.600 euro per un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale). Solo le donne con un figlio avuto o con più figli avuti hanno uno sconto su questo importo minimo da accertare. Rispettivamente pari a 2,8 volte l’assegno sociale per le prime e 2,6 volte l’assegno sociale per le seconde.

Infine, non si può non sottolineare che con le pensioni anticipate contributive, ma in questo caso anche con le pensioni di vecchiaia ordinarie per contributivi puri, alcuni trattamenti aggiuntivi come le maggiorazioni, non vengono concessi mentre per le pensioni anticipate ordinarie queste somme aggiuntive ci sono.