Nuove pensioni: ecco per chi slittano al 2026 Nuove pensioni: ecco per chi slittano al 2026

Pensione anticipata con 35 anni di contributi e 5 mesi prima dei 62 anni, quando?

Andare in pensione a 62 anni di età è ciò che permette la quota 103 con 41 anni di contribuzione. Per uscire dal lavoro addirittura prima dei 62 anni di età c’è però una misura assai favorevole ma che non tutti i lavoratori sanno di poter sfruttare. Si tratta di una misura che permette di uscire cinque mesi prima dei 62 anni di età, a condizione però di aver raggiunto anche una determinata anzianità contributiva ed una quota prestabilita. Una misura assolutamente particolare che prevede un adempimento preventivo da parte del diretto interessato che per poter andare in pensione dovrà muoversi l’anno prima di quello in cui dovrebbe raggiungere i requisiti per il pensionamento.

Pensione anticipata con 35 anni di contributi e 5 mesi prima dei 62 anni, quando è possibile e come fare

Potranno lasciare il lavoro con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi versati è completamento della quota 97,6. Ma si tratta di lavoratori alle prese con le cosiddette mansioni usuranti. Si tratta di una facoltà prevista dal decreto 67 del 21 aprile 2011. In pratica è lo scivolo usuranti che la legge Fornero lasciò in vigore nel momento del suo ingresso nel sistema. Lo scivolo usurante però prevede che il lavoratore debba presentare la domanda di certificazione del diritto alla misura, con largo anticipo. In pratica serve che il lavoratore entro il primo maggio dell’anno precedente quello in cui deve andare in pensione, abbia presentato la cosiddetta domanda di certificazione del diritto. Si tratta della richiesta preventiva con cui si chiede all’INPS di certificare che il lavoratore che ha prodotto la domanda, ha diritto ad uscire con uno scivolo usuranti. Pensione anticipata con 35 anni di contributi e 5 mesi prima dei 62 anni è una valida possibilità.

Pensione a 61 anni e qualche mese, ecco perché non è difficile

Chi deve sfruttare lo scivolo usuranti nel 2023 la domanda di certificazione del diritto andava presentata entro il 1° maggio del corrente anno 2022. In assenza di questa domanda lo scivolo usuranti non può essere concesso. Per domande in ritardo ciò che cambia è la decorrenza della prestazione. Che dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione del diritto, slitta fino a tre mesi. Questo in base al ritardo nella produzione di questa certificazione. Chi invece conta di completare i 61 anni e 7 mesi di età nel 2024, se crede di avere i requisiti deve presentare domanda entro il primo maggio 2023. Va detto infatti che la misura viene finanziata con dotazioni che non sempre sono sufficienti. È naturale che con l’esaurimento delle risorse se il contribuente non ha provveduto a presentare domanda di certificazione del diritto per tempo, la decorrenza della prestazione può slittare. Ed anche all’anno successivo, quando il governo inserirà altre risorse. La pensione anticipata con 35 anni di contributi e 5 mesi prima dei 62 anni, passa necessariamente da questi adempimenti.