Pensione ausiliaria militari: ecco la guida alla misura fino al 2024

Mario nava
Come funziona il collocamento in ausiliaria e cosa occorre sapere per chi è interessato a presentare domanda e per chi è collocato d’ufficio.
pensioni Forze di sicurezza

Un istituto molto importante per quanto concerne il personale militare è la cosiddetta pensione ausiliaria. Un istituto questo che riguarda il personale delle Forze Armate ed il Personale delle Forze dell’Ordine o delle Forze di Polizia, ad ordinamento militare e cioè esclusivamente a Carabinieri e Guardia di Finanza.

Ecco una sintetica guida a questo particolare istituto e perché per molti può essere importante.

La collocazione in ausiliaria per i militari

La collocazione in ausiliaria può essere fatta dietro richiesta dell’interessato. Una opzione consentita anche dal cosiddetto scivolo previsto dall’articolo n° 2229 del Codice di Ordinamento Militare. Tra le altre cose va ricordato che lo scivolo è stato prorogato e confermato fino alla fine del 2024.

In questo caso, sia il personale che rientra tra gli Ufficiali che quello che rientra tra i Sottufficiali, se si trovano a 5 anni dal limite ordinamentale in base al loro grado, potrà accedere alla posizione ausiliaria sempre nel limite di contingente annualmente previsto.

La domanda che in genere si fa entro marzo di ogni anno, vale per l’anno di presentazione della stessa. Nel caso in cui viene accettata, il collocamento in ausiliaria scatta entro il 31 dicembre dello stesso anno. Non ci sono veti a ripresentare istanza negli anni successivi in caso di reiezione della stessa ed occorre ricordare che il collocamento in ausiliaria è paragonabile al collocamento per raggiunto limite anagrafico.

Infine, occorre ricordare che il collocamento in ausiliaria può sopraggiungere, sempre dietro istanza da parte dell’interessato, anche dagli Ufficiali che si trovano dentro gli articoli n° 909 e n° 1873 del Codice di Ordinamento Militare e cioè quelli in aspettativa per riduzione dei quadri.

Ausiliaria militari, come funziona?

Ricapitolando, nel momento della cessazione dal servizio è data facoltà ai personale militare di scegliere eventualmente  il transito nell’ausiliaria. Quando si parla di ausiliaria si intende quel periodo transitorio in cui il lavoratore può essere richiamato in servizio nel caso l’Ente per cui presta servizio lo ritiene necessario. Tale periodo dura 5 anni e prevede l’eventuale richiamo in servizio nella propria zona (Provincia) di residenza.

Si può entrare nel campo del collocamento in ausiliaria al raggiungimento del limite di età ordinamentale, in genere a 60 anni di età ma variabile in base al per il ruolo o dietro domanda, al raggiungimento di almeno 40 anni di servizio effettivo. Quest’ultimo è lo scivolo prima citato ed esteso fino al 31 dicembre 2024.

La durata massima di permanenza nell’ausiliaria ordinaria è di cinque anni a seguito della novella apportata dal Dlgs 94/2017 (riordino delle carriere). Durante il periodo di collocazione in ausiliaria, che a seguito del provvedimento del 2017 sul riordino delle carriere, può durare massimo 5 anni, l’interessato non può avere altre attività o impieghi.

Infatti si rischia in caso contrario di perdere il trattamento aggiuntivo previsto dalla ausiliaria. Per il militare collocato in ausiliaria oltra al trattamento pensionistico normale, quello calcolato in base alla carriera e all’anzianità di servizio, c’è una indennità aggiuntiva.

Questa è calcolata in misura  pari al 50% della differenza tra il trattamento pensionistico percepito e il trattamento economico che spetta ad un collega che resta in servizio e che è pari grado ed ha una  anzianità  in servizio identica a quello collocato in ausiliaria.

Il vantaggio economico non è l’unico per i militari collocati in ausiliaria, poiché al termine dei 5 anni, la pensione normale viene ricalcolata aggiungendo proprio i 5 anni trascorsi in ausiliaria. In pratica, aumenta anche la pensione futura. Ogni due anni trascorsi in ausiliaria si ha diritto ad un incremento del 2,50%.

Come non bastasse, anche la parte contributiva della pensione viene rideterminata applicando il coefficiente di trasformazione spettante in base all’età al termine dei 5 anni di ausiliaria, quindi altro surplus di assegno (la pensione iniziale in ausiliaria è calcolata utilizzando i coefficienti relativi all’età di accesso alla stessa ausiliaria).

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