Pensione casalinghe a 57 anni con 5 anni di contributi: attenzione agli importi

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Non sempre è possibile ricevere la pensione di vecchiaia dedicata alle casalinghe al compimento dei 57 anni di età. Cerchiamo di capire il perchè.
pensione casalinghe

La pensione erogata a chi versa contributi volontari al fondo casalinghe promette l’accesso a 57 anni di età e con soli 5 anni di contributi. Attenzione però l’erogazione non spetta a prescindere ma bisogna soddisfare anche un requisito di importo dell’assegno spettante.

Pensione casalinghe

Le regole del fondo parlano chiaro: per chi versa almeno 5 anni di contributi è possibile accedere a partire dai 57 anni alla pensione di vecchiaia.

Ricordiamo che i contributi versati nel fondo sono a carattere volontario e che con poco più di 25 euro al mese si ha la copertura mensile contributiva. Questo significa che con poco più di 310 euro l’anno si ha la copertura contributiva per tutto l’anno. Ovviamente la pensione corrisposta è calcolata sui contributi realmente versati e questo significa che meno soldi si versano e meno sarà “pesante” l’assegno previdenziale spettante.

Per avere la pensione casalinghe a 57 anni con soli 5 anni di contributi è necessario che l’assegno previdenziale liquidato dal fondo sia pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale INPS (si parla quindi di una pensione mensile superiore ai 600 euro). In caso non si raggiunga tale importo, sarà necessario attendere il compimento dei 65 anni quando, poi, l’assegno viene liquidato indipendentemente dall’importo.

Quello che si rischia con la pensione casalinghe, però, è che a fronte della promessa di avere la pensione con soli 5 anni di contributi ci si ritrovi a ricevere un assegno mensile che a volta non supera i 10 euro.

Quello che bisogna tenere presente, quindi, è che anche la pensione casalinghe è liquidata con i sistemi di calcolo previsti per ogni altro tipo di pensione. Prendiamo il caso di un lavoratore dipendente che abbia una retribuzione media di circa 30mila euro. Sarà chiamato a versare (tramite il datore di lavoro) sui 10mila euro di contributi l’anno che corrispondono, all’incirca, ad una pensione che si incrementa di circa 40 euro l’anno.

E’ facile quindi, capire il perchè la pensione casalinghe che richiede un minimo di 310 euro di contributi l’anno, non possa restituire una pensione dignitosa con soli 5 anni di contributi. Per avere dal fondo una pensione che permetta di vivere dignitosamente, quindi, bisogna versare sicuramente cifra più importanti rispetto al minimale contributivo richiesto e bisogna farlo per un buon numero di anni.

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