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Pensione con Quota 103 a 62 anni: quanti contributi figurativi Naspi si possono usare?

In pensione con quota 103 dal 1 gennaio 2023 e con soli 62 anni di età: ma quanti sono i contributi figurativi utilizzabili?

Dal 1 gennaio 2023 sarà possibile andare in pensione con Quota 103. Anche se i primi pensionati con la misura li vedremo solo ad aprile. La nuova tipologia di pensionamento, che deve essere ancora legiferata, sta scatenando molte perplessità nei lavoratori. Come ogni novità in ambito previdenziale, ovviamente. Una delle domande che si pongono i lavoratori che vogliono usarla è quanti contributi figurativi Naspi si potranno utilizzare.

Pensione con Quota 103 e contributi figurativi Naspi

Si tratta di una domanda più che lecita, visto che ci sono diverse misure che ne limitano l’utilizzo. Ma alla quale non abbiamo una risposta ufficiale. E per rispondere alla quale possiamo solo fare una serie di ipotesi.

Sicuramente i contributi figurativi derivanti da malattia e indennità di disoccupazione potranno essere utilizzati. E probabilmente l’utilizzo sarà limitato. Come già accaduto con la Quota 100 e la Quota 102. Per le due misure precedenti, infatti, sui 38 anni di contributi necessari, almeno 35 anni dovevano essere conteggiati senza considerare i figurativi di malattia indennizzata e indennità di disoccupazione.

Ora, essendo la Quota 103 una misura nata da una modifica della Quota 102, i casi possono essere fondamentalmente due. O anche la Quota 103 richiederà almeno 35 anni conteggiati senza questi contributi figurativi. Lasciando quindi, la libertà di usarne addirittura 6 anni per il raggiungimento dei 41 anni.

Oppure, potrebbe limitare l’utilizzo a 3 anni come nelle precedenti misure. Richiedendo che almeno 38 anni siano conteggiati senza questi contributi figurativi. Potrebbe esserci anche una terza ipotesi: che per tagliare le spese e ridurre la platea dei beneficiari l’esecutivo abbia deciso diversamente. E abbia previsto un utilizzo ancora più ridotto dei contributi figurativi in questione.

Ovviamente per avere certezza di quanti se ne potranno utilizzare bisognerà attendere la pubblicazione della Legge di Bilancio 2023 in Gazzetta Ufficiale. O, al massimo, qualche dichiarazione al riguardo da parte di qualche esponente del Governo.