Pensione di vecchiaia o anticipata 2023, ecco la mappa

Mario nava
pensioni

Chi svolge un lavoro usurante oppure gravoso può uscire prima dal lavoro. La pensione per loro può arrivare a 63 anni con l’Ape sociale. Oppure a 60 anni con la versione nuova di opzione donna. Oppure con la quota 97,6 dello scivolo in regime lavoro usurante. E poi, gli invalidi possono avere accesso a canali anticipati come le già citate opzione donna e l’Ape sociale. Una volta si parlava di requisiti in deroga rispetto alle pensioni ordinarie. Significa che sono misure che consentono pensionamenti anticipati, ma al completamento di una serie di requisiti prestabiliti. E spesso sono requisiti talmente stringenti da limitare di molto la potenziale platea dei beneficiari. E così che la stragrande maggioranza dei lavoratori non ha altre vie che non passino dalla legge Fornero. E dalle pensioni ordinarie che però grazie alla riforma Fornero sono state pesantemente inasprite.

La pensione di vecchiaia a 67 anni e perché a volte nemmeno questa età è quella giusta

La misura senza dubbio più universale che esiste è la pensione di vecchiaia ordinaria. Si tratta della pensione che comunemente si centra con 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi. Con questa misura escono quanti non hanno contributi utili o requisiti particolari, per le pensioni anticipate ordinarie e non. Questa misura è la più gettonata anche se per via di due riforme delle pensioni, cioè la riforma Dini e la riforma Fornero, a volte nemmeno 67 anni bastano. Infatti per chi ha iniziato a lavorare a partire dal primo gennaio 1996 (data di entrata in vigore del sistema contributivo previsto dalla riforma Dini), oltre ai 67 anni di età ed ai 20 anni di contributi, serve una pensione pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Senza quest’ultima condizione rispettata, la pensione slitterebbe a 71 anni.

La pensione anticipata ordinaria 2023 come si prende?

E sempre di pensione ordinaria si parla, ma stavolta senza limiti di età se il riferimento è la pensione anticipata. Con la riforma Fornero questa misura fu introdotta in sostituzione delle vecchie e più favorevoli pensioni di anzianità. Anche nel 2023 la pensione anticipata ordinaria si sfrutta senza limiti anagrafici una volta raggiunti i 42,10 o 41,10 anni di contributi, rispettivamente per uomini e donne.

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