Pensione e prepensionamenti: cosa cambia dal 1 gennaio 2021?

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Tutte le novità in ambito previdenziale per il 2021: ecco quali vantaggi.
riforma delle pensioni

Anche se i requisiti di pensionamento per accedere alla pensione di vecchiaia e quella anticipata restano invariati nel 2021, la legge di Bilancio contiene delle interessanti novità per alcune categorie di lavoratori, vediamo cosa è previsto.

Pensione 2021, quali novità?

In ambito previdenziale il 2021 non prevede sostanziali cambiamenti visto che sarà possibile continuare ad accedere alla pensione anticipata e a quella di vecchiaia con i requisiti previsti fino al 31 dicembre 2020 anche il prossimo anno.

42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) per la pensione anticipata, con finestra di attesa di 3 mesi per la decorrenza del trattamento previdenziale, 67 anni con almeno 20 anni di contributi per chi accede alle pensione di vecchiaia.

Per chi non ha contributi accreditati prima del 31 dicembre 1995, poi, c’è la possibilità di accedere, anche per il 2021, alla pensione anticipata contributiva a 64 anni con almeno 20 anni di contributi e alla pensione di vecchiaia contributiva al compimento dei 71 anni con almeno 5 anni di contributi.

Rimane invariata, fino al 31 dicembre 2021, poi anche la possibilità di pensionamento con la quota 100.

Ma la legge di Bilancio 2021 prevede due importanti proroghe: quella per la pensione opzione donna che permetterà l’accesso a chi raggiunge i requisiti entro il 31 dicembre 2020 (58 anni di età per le dipendenti, 59 anni per le autonome per entrambe le categorie almeno 35 anni di contributi) . Importante proroga anche per l’Ape sociale che rimane in vigore per tutto il 2021 con i medesimi requisiti previste fino al 31 dicembre 2020.

Altra grande novità contenuta nella legge di bilancio è la possibilità di ottenere la copertura contributiva piena dell’anno per chi lavora come dipendente con contratto part time verticale.  Anche chi, quindi, causa part time, per alcuni mesi dell’anno non lavora avrà la contribuzione a coprire tutte e 52 le settimane di contributi ai fini del diritto alla pensione (a patto di aver avuto retribuzioni previste dal minimale INPS).

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