Pensione o stipendio più alto? pure nel 2024 la scelta del lavoratore?

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Si potrà sfruttare ancora il bonus contributivo al posto della pensione anticipata con quota 103?
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Anche nel 2024 probabilmente ci sarà la facoltà di scelta tra andare in pensione o restare al lavoro con uno stipendio più alto. Questo è quello che si potrà fare se davvero come sempre resterà in vigore la quota 103. Perché oltre che alle sue limitazioni, la misura confermerà pure dei bonus. E tra questi c’è anche l’incentivo a restare al lavoro che molti chiamano bonus Maroni perché fu il compianto ex Ministro Roberto Maroni a varare una misura di questo genere in un governo Berlusconi del passato.

Bonus Maroni, cos’è?

aumento stipendio al porto della pensione

Il bonus Maroni è un incentivo economico previsto dalla legge di bilancio 2023 che funge anche da disincentivo a lasciare il lavoro prima. In pratica per i lavoratori dipendenti che decidono di rimanere al lavoro anche se hanno i requisiti per andare in pensione anticipata con la quota 103, c’è un bonus contributivo che si traduce in un aumento di stipendio. Per andare in pensione con quota 103, bastano 62 anni di età e 41 anni di contributi. Chi raggiunge questi requisiti entro il 31 dicembre 2024, se il governo confermerà la misura, potrebbe godere di un incremento di stipendio se decide di lasciar perdere la possibilità di andare in pensione.

A quanto ammonta l’incremento di stipendio del Bonus Maroni

L’agevolazione consiste nella corresponsione della quota di contribuzione a carico del lavoratore e pari al 9,19%, direttamente in busta paga al lavoratore interessato. In pratica, anziché una trattenuta del 9.19% come quota contributiva a carico del lavoratore, la misura offre un bonus, pari alla stessa percentuale. Significa che quel 9,19% resterebbe nella busta paga del lavoratore, che prenderebbe uno stipendio maggiore.

La guida alla richiesta del bonus contributivo della pensione con quota 103

Per richiedere il bonus Maroni, il lavoratore che entro il 2024 raggiunge i requisiti di quota 103, deve presentare una domanda al datore di lavoro. Sarà quest’ultimo che provvederà a trasmetterla all’INPS affinché l’Istituto autorizzi l’operazione sgravio contributivo.

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