Pensione prima con un taglio del 3%, la rivoluzione della riforma?

martina bianchi
Nuova proposta di pensione anticipata con una riduzione del 3% della sola quota retributiva dell’assegno.
pensione

Una nuova proposta di pensionamento anticipato arriva sul tavole delle trattative tra governo e parti sociali e prevede la possibilità di anticipo, indipendentemente dai contributi versati (anche se presumibilmente ne serviranno un numero di anni minimo). Sarà fissata, quasi sicuramente, un’età minima di accesso ma quello che è certo è che anticipando rispetto alla pensione di vecchiaia si sarà soggetti a penalizzazione.

Pensione con il 3% di penalizzazione

A presentare la proposta Michele Reitano, membro della commissione tecnica istituita dal governo contenuta nella relazione di fine mandato del Civ INPS partendo dal presupposto che i dati che il report contiene vanno a smentire “la retorica di chi ritiene ancora limitata l’età di ritiro in Italia grazie alle presunte troppe scappatoie che verrebbero offerte dalla nostra disciplina pensionisticala retorica di chi ritiene ancora limitata l’età di ritiro in Italia grazie alle presunte troppe scappatoie che verrebbero offerte dalla nostra disciplina pensionistica” e che “prendendo a riferimento unicamente le pensioni anticipate e di vecchiaia l’età di ritiro fra i dipendenti privati è attualmente pari a 64,1 e 63,2 anni, rispettivamente fra donne e uomini. Valori non dissimili (63,9 e 63,5 per donne e uomini) si osservano nel pubblico impiego, mentre l’età di pensionamento effettiva è lievemente più elevata (64,8 e 64,0) nelle gestioni autonome Inps”.

La proposta vuole offrire un’opzione anche a chi volesse ritirarsi prima dal mondo del lavoro senza aver raggiunto gli elevati requisiti richiesti dalle diverse misure previdenziali, senza andare, al tempo stesso, a gravare sui conti pubblici. E proprio in quest’ottica la proposta mette in evidenza tutte le potenzialità che il sistema contributivo offre consentendo, infatti, l’uscita anticipata “subendo una riduzione della quota retributiva della pensione (ad esempio, intorno al 3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età legale) che compensi, in modo attuarialmente equo, il vantaggio della sua percezione per un numero maggiore di anni”.

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