Pensione quota 41 precoci, la misura di anticipo non per tutti

Luca
Pensione quota 41, requisiti, profili di tutela, domanda di riconoscimento del beneficio e incompatibilità.
Nuovo modello riforma pensioni flessibile tra i 62 anni di età è uscita automatica da 65 a 67 anni senza altri vincoli.

La pensione quota 41 è un beneficio introdotto per i lavori precoci che permette il pensionamento, al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione versata, a coloro che rientrano in profili di tutela. Il requisito contributivo di 41 anni è bloccato fino al 31 dicembre 2026 e non subirà, fino a quella data, incremento per adeguamento all’aspettativa di vita Istat.

Pensione quota 41

La pensione con la quota 41 permette l’anticipo, rispetto alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata ai cosiddetti lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni e che, di conseguenza, hanno iniziato a lavorare prima del compimento della maggiore età.

Per accedere alla quota 41, però, non basta appartenere alla categoria del lavoratori precoci o l’aver maturato almeno 41 anni di contributi. E’ necessario essere in possesso, anche, dei requisiti richiesti per ogni singolo profilo tutelato.

  • Per i lavoratori disoccupati è necessario che la disoccupazione involontaria sia a seguito di licenziamento e che si abbia terminato di fruire dell’intera Naspi spettante da almeno 3 mesi.
  • Per i lavoratori invalidi è richiesta una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%.
  • Per i caregiver, invece, è richiesto che assistano da almeno 6 mesi un familiare convivente con handicap grave in base alla legge 104.
  • Per lavoratori usuranti e gravosi, infine, è richiesto di svolgere le mansioni faticose e pesanti previste dalla normativa in materia.

Il requisito dei 41 anni di contributi può essere anche raggiunto utilizzando il cumulo dei periodi assicurativi.

Pensione quota 41 domanda

Per prima cosa è necessario presentare domanda di riconoscimento del beneficio entro il 1 marzo dell’anno in cui si raggiunge il requisito contributivo. Nel momento che il beneficio viene riconosciuto, poi, è possibile presentare domanda di pensione vera e propria che sarà accolta ne caso vi sia copertura finanziaria per quell’anno.

Dal 1  gennaio 2019, inoltre, per la decorrenza della pensione è necessario attendere una finestra di 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti. Il diritto alla pensione spetta, quindi, dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra mobile.

Pensione quota 41 e incompatibilità

La pensione quota 41 non è cumulabile con redditi da lavoro subordinato ed autonomo prodotto sia in Italia che all’estero. Tale divieto viene meno al momento che il pensionato raggiunge i requisiti che gli avrebbero permesso l’accesso alla pensione con i requisiti previsti per la generalità dei lavoratori.

La pensione quota 41, inoltre, non è accessibile da chi ha i propri contributi versati nel contributivo puro (contributi versati dopo il 31 dicembre 1995 o computati nella gestione separata INPS).

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