Pensioni 2023, cedolini di febbraio senza rivalutazione

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Per chi non ha ricevuto l’aumento della pensione a gennaio neanche febbraio sarà il mese giusto: la rivalutazione slitta a marzo.
La pensione a 62 anni ieri, oggi e domani e come si potrà lasciare il lavoro anche nel 2024 con queste misure.

La rivalutazione che è scattata per molti pensionati a gennaio 2023, per quelli che ancora non l’hanno ricevuta non arriverà con l’assegno di febbraio ma slitta a quello di marzo. L’Inps, infatti, con una nota del 24 gennaio ha chiarito che: Dal 1° gennaio, l’INPS ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento, nell’anno 2022, rate di pensione per un importo inferiore o uguale a € 2.101,52 (quattro volte il trattamento minimo). Per tutti gli altri pensionati, nel mese di marzo 2023, l’INPS procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023.

Aumento pensioni, il calendario

A gennaio la rivalutazione è stata applicata solo a chi spettava quella al 100%, ovvero ai trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo. Si tratta delle pensioni che arrivano ad un importo lordo di 2100 euro al mese. Tutti gli altri pensionati non hanno ricevuto l’adeguamento a gennaio.

Anche se i rimanenti adeguamenti erano attesi con il cedolino di febbraio  ma così non sarà. Le rivalutazioni richiedono più tempo di quanto era stato previsto e di fatto i pensionati riceveranno gli aumenti che aspettano solo con il cedolino di marzo.

Ovviamente in esso troveranno anche gli arretrati relativi al mese di gennaio e febbraio.

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