Pensioni 2023: requisiti per tutte le misure

Luca
Vediamo tutte le misure e i requisiti che richiedono per poter accedere alla pensione nel 2023
In pensione 5 anni prima, per i nati nel 1960 ci sono questi vantaggi

Si parla moltissimo, negli ultimo periodi, di una riforma pensioni che introdurrà dei sostanziali cambiamenti a fine 2022, per andare a sopperire alla scadenza della quota 102.

Cerchiamo di spiegare quali sono tutte le misure che permettono il pensionamento dal 2023 illustrandone i requisiti di accesso.

Pensioni 2023 e requisiti

Partiamo anticipando che l’Ape sociale sarà prorogata per un anno e permetterà il pensionamento soltanto a chi raggiunge i requisiti di accesso entro il 31 dicembre 2023, dopo tale data, a meno che non intervenga una nuova proroga, la misura andrà in scadenza.

L’Ape sociale richiede, fino al 31 dicembre 2023, almeno 63 anni di età ed almeno 30 anni di contributi per lavoratori disoccupati, invalidi e caregiver. Per lavoratori gravosi ed usuranti sono richiesti, invece, almeno 36 anni di contributi.

Pensioni di vecchiaia 2023

La pensione di vecchiaia è raggiungibile per tutti i lavoratori che hanno accumulato almeno 20 anni di contributi, al compimento dei 67 anni di età. Attenzione, però, in alcuni casi questi due requisiti non bastano.

Per i lavoratori invalidi con percentuale pari o superiore all’80% la pensione di vecchiaia è raggiungibile con requisiti anagrafici ridotti grazie alla pensione di vecchiaia anticipata. Questa misura, da cui sono esclusi i lavoratori del pubblico impiego, richiede, come abbiamo anticipato, un’invalidità certificata di almeno l’80% oltre all’aver versato almeno 20 anni di contributi. Per gli uomini occorre aver compiuto 61 anni e per le donne basta raggiungere i 56 anni. Per la decorrenza del trattamento, però occorre attendere una finestra di 12 mesi per i lavoratori dipendenti del settore privato e di 18 mesi per i lavoratori autonomi.

Per chi non riesce a raggiungere i 20 anni di contributi, poi, vi è la pensione di vecchiaia contributiva che richiede il compimento di 71 anni e l’aver versato almeno 5 anni di contributi tutti successivamente al 1995 (o in alternativa di scegliere il computo nella gestione separata).

Pensioni anticipate 2023

La pensione anticipata, prevista dalla legge Monti Fornero, fino al 31 dicembre 2026 richiederà 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Dal 2019, poi, è necessario attendere una finestra di 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti per la decorrenza del trattamento.

La quota 100, attiva fino al 31 dicembre 2021, richiede almeno 62 anni di età ed almenno 38 anni di contributi maturati entro quella data. La pensione con questa misura potrà essere richiesta ancora nel 2023 per chi ha maturato i requisiti entro il 2021.

La quota 102 attiva fino al 31 dicembre 2022 richiede almeno 64 anni di età ed almeno 38 anni di contributi maturati entro quella data.La pensione con questa misura potrà essere richiesta ancora nel 2023 per chi ha maturato i requisiti entro il 2022.

La nuova quota 103 richiede, invece, almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi. Entrambi i requisiti devono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2023.

L’opzione donna è il regime sperimentale dedicato alle lavoratrici dipendenti ed autonome, prorogato per un nuovo anno, che richiede di aver raggiunto i seguenti requisiti entro il 31 dicembre 2023:

  • almeno 35 anni di contributi
  • almeno 58 anni di età per le lavoratrici con almeno 2 figli, 59 anni per quelle con almeno 1 figlio e 60 anni per tutte quelle che di figli non ne hanno avuti.

La pensione anticipata contributiva è una misura che permette il pensionamento al compimento dei 64 anni con almeno 20 anni di contributi a coloro che possono vantare un assegno pensionistico di importo pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimo INPS e che abbiano tutti i contributi versti nel sistema contributivo (o dopo il 31 dicembre 1995 o che possano optare per il computo nella Gestione Separata).

Infine abbiamo la pensione con la quota 41, misura riservata ai lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età. la misura, poi, richiede almeno 41 anni di contributi versati e l’appartenenza ad una delle categorie tutelate che sono: disoccupati, cregiver, usuranti, gravosi e invalidi.

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