Pensione subito a 64 anni, 3 anni con assegno tagliato e poi pensione intera Pensione subito a 64 anni, 3 anni con assegno tagliato e poi pensione intera

Pensioni a 64 anni di età, due diverse strade per chi ha 20 anni di contributi, ma una è migliore

A 64 anni di età si può lasciare il lavoro. La normativa sulle pensioni lo prevede e chi li ha compiuti nel 2024 perché è nato nel 1960 può andarci subito purché abbia 20 anni di contributi. Naturalmente non tutti coloro che hanno 64 anni di età possono andare in pensione subito perché in effetti parliamo di misure particolari e con requisiti particolari. Resta il fatto che esistono due misure che possono permettere ai nati nel 1960 oggi ed ai nati nel 1961 nel 2025, di andare in pensione anche solo con 20 anni di contributi. E adesso confrontiamo le due misure, soprattutto dal punto di vista dei vantaggi che indubbiamente una delle due ha rispetto all’altra.

Pensione anticipata contributiva contro pensione di vecchiaia anticipata per invalidità specifica, il confronto

Non sempre è possibile, però alcune volte ci sono dei lavoratori che possono scegliere tra due diverse pensioni. E chi è nato nel 1960 può per esempio scegliere di uscire tra due misure che permettono il pensionamento con 20 anni di contributi. Naturalmente solo per chi ha anche tutti gli altri requisiti previsti per entrambe le misure. Prima di tutto, vediamo i requisiti di entrambe le misure. Partiamo dalla pensione anticipata contributiva. La misura nel 2024 (e sarà così anche nel 2025 probabilmente), prevede le seguenti condizioni:

  • almeno 62 anni di età;
  • almeno 20 anni di contributi versati;
  • primo contributi non antecedente il primo gennaio 1996;
  • pensione pari a 3 volte l’assegno sociale;
  • pensione pari a 2,6 e 2,8 volte l’assegno sociale per donne con almeno due figli e donne con un solo figlio avuto.

La pensione di vecchiaia per invalidità pensionabile invece prevede le seguenti condizioni:

  • almeno 61 anni di età per gli uomini;
  • almeno 56 anni di età per le donne;
  • grado di invalidità pensionabile (specifica per la tipologia di lavoro svolto dal contribuente) non inferiore all’80%.

Pensioni a 64 anni di età, due diverse strade per chi ha 20 anni di contributi, ma una è migliore

Chi ha tutti i requisiti utili alla prima misura ed anche alla seconda, si trova di fronte alla scelta. Con quale misura uscire se si possono sfruttare entrambe?
A dire il vero la scelta in questi casi non può che propendere per la pensione di vecchiaia anticipata per gli invalidi. Perché la pensione anticipata contributiva, come è ovvio dal nome e come si evince dal fatto che il primo contributo deve essere versato dopo il 1995, è un trattamento che prevede il calcolo contributivo.

Parlando di carriere da 20 anni di versamenti o poco più, si tratta di una penalizzazione non elevatissima e quindi sopportabile. Non come le pensioni contributive per chi ha oltre 40 anni di contributi e ne ha già 18 versati al 31 dicembre 1995. In questi casi il taglio di assegno subito da chi prende una pensione contributiva al posto di una mista supera il 30%. Invece per il caso di cui parliamo oggi, il taglio, anche se c’è, non è enorme.

Resta comunque il fatto che per chi ha 64 anni di età ed ha 20 anni di contributi, a requisiti maturati per entrambe le misure, farebbe bene a scegliere la via della pensione di vecchiaia anticipata. Che prevede il calcolo ordinario della pensione, sempre se l’interessato ha iniziato a lavorare prima del 1996, altrimenti le differenze non esisterebbero.

Tutte le altre differenze tra le due misure di pensione a 64 anni

Analizzando le due misure, non si può non parlare di alcune altre differenze da mettere sotto la lente di ingrandimento. Tralasciando il fatto che come età, la pensione di vecchiaia anticipata rispetto alle pensioni anticipate contributive, permette di uscire prima, la procedura di domanda è differente. Infatti con la prima misura bisogna passare dal certificato medico introduttivo del medico curante.

Per poi passare alla domanda di invalidità all’INPS tramite Patronato. Superare la visita medica ed ottenere l’80% almeno di invalidità pensionabile è il passaggio successivo. Per poi andare a presentare la vera e propria domanda di pensione. Con le anticipate contributive invece a requisiti maturi, ecco che si presenta semplicemente la domanda di pensione all’INPS. Va detto anche che per le pensioni per invalidi, non ci sono soglie minime di pensione da raggiungere. Mentre per le pensioni anticipate contributive come detto prima e come si evince dall’elenco dei requisiti alla misura, serve ottenere un assegno piuttosto alto (almeno 3 volte l’assegno sociale) per centrare la quiescenza.