Pensioni a 67 anni, assegno sociale, contributi regalati all’INPS e cosa succede a 71 anni

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Pensioni a 67 anni negata? ecco che c’è l’assegno sociale,, anche se lascia contributi regalati all’INPS e non utilizzati, ma solo fino ai 71 anni.
pensioni 2024

Per il lavoratore che ha iniziato a versare contributi a qualsiasi titolo dopo il 31 dicembre 1995, le possibilità di pensionamento nel 2024 non cambiano rispetto agli altri se si guarda esclusivamente alla pensione di vecchiaia. Infatti al netto della pensione anticipata contributiva, che per i contributivi puri si prende a 64 anni di età, per il resto le regole sono le stesse. Con un vantaggio in più a 71 anni di età. E adesso vedremo di cosa si tratta.

Pensioni a 67 anni, assegno sociale, contributi silenti e cosa succede a 71 anni

Il contributivo puro come chi ha iniziato a versare nel retributivo può prendere la pensione di vecchiaia a 67 anni di età una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Se non ha raggiunto questa soglia, non può andare in pensione. E se ha diritto all’assegno sociale, può prendere questo trattamento assistenziale legato ai redditi propri e del coniuge. I contributi versati, inferiori a 20 anni, non vengono utilizzati. E non vengono certamente rimborsati dall’INPS. Finiscono con il restare all’INPS praticamente inutilizzati. In pratica non completano il loro ciclo, perché per un lavoratore il versamento dei contributi non è altro che un accantonamento che poi si trasforma in rendita mensile una volta andati in pensione. Per chi ha una carriera iniziata dopo il 31 dicembre 1995 però, ecco una possibilità di evitare di perdere contributi lasciandoli inutilizzati all’INPS. A 71 anni bastano 5 anni di contributi per prendere la pensione.

Dall’assegno sociale alla pensione di vecchiaia contributiva

A 71 anni un contributivo puro può prendere la pensione di vecchiaia. Sfruttando i suoi contributi che invece a 67 anni non ha potuto sfruttare perché la soglia contributiva utile per le pensioni non era stata raggiunta (i già citati 20 anni). Come detto bastano 5 anni di contributi a 71 anni ed a prescindere dall’importo della pensione. Ma va anche detta un’altra cosa. Le pensioni contributive non si adeguano al trattamento minimo e non godono dell’applicazione delle maggiorazioni sociali. Significa che la prestazione è calcolata solo sul montante contributivo, che con 5 anni è scarno. Vietato quindi attendersi un trattamento di importo rilevante a 71 anni, nonostante il coefficiente di trasformazione a 71 anni è migliore. Chi prende già 534 euro al mese di assegno sociale, difficilmente con meno di 19 anni di contributi riuscirà a prendere un trattamento superiore. Tentare però non nuoce. Infatti a 71 anni il consiglio è di presentare comunque domanda di pensione. Se poi l’INPS verificherà che l’assegno sociale è più alto, probabilmente erogherà una pensione di vecchiaia con la differenza per arrivare a 534 euro al mese di assegno sociale. Oppure lascerà al contribuente la prestazione a lui più favorevole.

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