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Pensioni invalidi: 603,40 euro al mese per tutti, lo dice la Consulta

Anche per chi non ha versamenti prima del 1995 la pensione varrà adesso 603,40 euro al mese, novità per gli invalidi dalla Consulta.

Una grande novità dovrebbe far felice diversi pensionati che da anni sono vittime di una grave discriminazione proveniente da una vecchia riforma delle pensioni. E non parliamo della riforma Fornero perché facciamo riferimento alla Riforma Dini. La Corte Costituzionale ha accettato un ricorso proveniente dalla Corte di Cassazione che di fatto elimina questa discriminazione. E la novità riguarda sostanzialmente gli invalidi per le pensioni di invalidità ma potrebbe essere benissimo estesa anche ad altre prestazioni e ad altri contribuenti che si trovano nella medesima condizione di discriminazione.

Pensioni invalidi: 603,40 euro al mese per tutti, lo dice la Consulta

Tutto parte dal fatto che nelle varie distinzioni che la riforma Dini ha introdotto tra chi ha iniziato a versare contributi prima del 1996 e chi invece si è iscritto dopo, c’è anche quella delle integrazioni al trattamento minimo INPS.

Di fatto le pensioni calcolate esclusivamente con il sistema contributivo perché riguardano soggetti che non vantano contributi al 31 dicembre 1995, non possono essere integrate al minimo. Significa che per tutti gli altri la pensione deve essere non inferiore a 603,40 euro al mese, mentre per i contributivi puri può essere anche più bassa.

E oseremmo dire, anche nettamente più bassa come sanno bene quanti prendono anche cifre vicine a 300 euro al mese. Questa discriminante vale per le pensioni degli invalidi, ma anche per tutte le altre prestazioni.

E quindi oltre che ad essere penalizzati come regole di calcolo i contributivi puri lo sono anche come diritti. Per gli invalidi questa situazione è stata dichiarata illegittima e contraria alla Costituzione. Lo ha sancito proprio la Consulta.

Ecco la sentenza della Consulta e cosa dice

Con la sentenza numero 94/2025, pubblicata lo scorso 11 giugno 2025 la Corte Costituzionale ha stabilito che a partire dal giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza, anche le pensioni di invalidità dei contributivi puri deve essere portata a 603,40 euro al mese. La precisazione sulla data a partire dalla quale attivare la novità è importante perché elimina dubbi relativi ad eventuali effetti retroattivi della novità.
La legge numero 335 dell’8 agosto 1995 sulla Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare, meglio nota come riforma Dini, all’articolo numero 1 comma 16 prevedeva il divieto di integrazione al trattamento minimo per le pensioni di chi ha iniziato con i versamenti dopo il 1995. Di fatto viene stabilito che per quanto concerne i disabili e le loro prestazioni, questo vincolo viene meno.

E quindi anche ai contributivi puri tocca una integrazione dei trattamenti fino a 603,40 euro al mese. La sentenza è specifica per le prestazioni di invalidità. Bisognerà vedere se anche sulle altre prestazioni dei contributivi puri, su cui pende il vincolo prima citato, si andrà nella stessa direzione.