Pensioni: la riforma che cambierà tutto nel 2024

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pensione anticipata 2023 futura

Il 2024 sarà l’anno della riforma delle pensioni in Italia. Dopo il termine delle misure sperimentali come Quota 100, Quota 102, Quota 103 e Ape sociale, il governo dovrà definire una nuova legge organica che regoli il sistema previdenziale in modo sostenibile ed equo. Quali sono le novità che ci aspettano? Quali saranno i requisiti per andare in pensione? Quali saranno gli effetti sui lavoratori e sui pensionati? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, basandoci sulle ultime notizie e sulle ipotesi sul tavolo.

Il contesto della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni è necessaria per affrontare i problemi strutturali del sistema previdenziale italiano, che sono:

  • Il deficit delle gestioni previdenziali, ovvero la differenza tra le entrate derivanti dai contributi versati dai lavoratori e le uscite per le pensioni erogate ai pensionati. Questo deficit è in costante aumento e nel 2020 ha raggiunto il record di 101 miliardi di euro, pari al 6% del PIL. Per colmare questo buco, lo Stato deve intervenire con trasferimenti dal bilancio pubblico, finanziati con le tasse dei contribuenti.
  • L’invecchiamento della popolazione, ovvero il fenomeno demografico che vede aumentare la quota di anziani rispetto alla quota di giovani e di persone in età lavorativa. Questo fenomeno comporta una riduzione del rapporto tra attivi e pensionati, che passa da 1,6 nel 2019 a 1,3 nel 2030 e a 1 nel 2050. Questo significa che ci saranno sempre meno lavoratori a sostenere sempre più pensionati.
  • L’iniquità tra le diverse categorie di lavoratori e di pensionati, ovvero le differenze di trattamento che derivano dalle diverse norme applicate alle diverse gestioni previdenziali. Queste differenze riguardano sia i requisiti per accedere alla pensione sia gli importi delle pensioni stesse. Ad esempio, i dipendenti pubblici hanno requisiti più favorevoli e pensioni più alte rispetto ai dipendenti privati.

Per affrontare questi problemi, il governo dovrà definire una riforma delle pensioni che sia in grado di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, adeguandolo ai cambiamenti demografici e sociali, e di garantire l’equità tra le diverse categorie di lavoratori e di pensionati, riducendo le disparità di trattamento.

Le novità della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni dovrebbe essere definita entro il 2023 ed entrare in vigore nel 2024. Al momento non c’è ancora una proposta ufficiale del governo, ma solo delle ipotesi avanzate dalle forze politiche e dalle parti sociali. Tra queste ipotesi, le più probabili sono:

  • L’introduzione di Quota 41 per tutti i lavoratori, ovvero la possibilità di andare in pensione con almeno 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa misura sarebbe una sorta di estensione dell’attuale Quota 41 per i lavoratori precoci e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere lunghe e discontinue.
  • La proroga o il restyling di Quota 102 o Quota 103, ovvero la possibilità di andare in pensione con una somma tra età anagrafica e anzianità contributiva pari a 102 o 103. Questa misura sarebbe una sorta di prosecuzione dell’attuale Quota 100 e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere brevi o medie.
  • L’introduzione della flessibilità in uscita, ovvero la possibilità di scegliere quando andare in pensione entro un intervallo temporale prestabilito, con delle penalizzazioni o degli incentivi a seconda del momento scelto. Questa misura sarebbe una sorta di alternativa all’attuale Ape volontaria e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere regolari.
  • La revisione del sistema contributivo, ovvero la modifica del metodo di calcolo delle pensioni basato sui contributi versati dai lavoratori durante la loro vita lavorativa. Questa misura sarebbe una sorta di correzione del sistema introdotto dalla riforma Fornero e sarebbe rivolta a tutti i lavoratori.
Nuove misure ponte per la riforma delle pensioni che sarà pronta entro il 2027, le ultime novità dal Ministero del Lavoro.

Gli effetti della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni avrà degli effetti sia sui lavoratori che sui pensionati. Gli effetti sui lavoratori dipenderanno dai requisiti per accedere alla pensione e dagli importi delle pensioni stesse. In generale, si può dire che:

  • I lavoratori con carriere lunghe e discontinue potranno beneficiare della Quota 41 e andare in pensione prima rispetto alle attuali norme.
  • I lavoratori con carriere brevi o medie potranno beneficiare della Quota 102 o Quota 103 e andare in pensione con requisiti meno stringenti rispetto alle attuali norme.
  • I lavoratori con carriere regolari potranno beneficiare della flessibilità in uscita e scegliere quando andare in pensione con penalizzazioni o incentivi a seconda del momento scelto.
  • I lavoratori potranno beneficiare della revisione del sistema contributivo e avere una maggiore certezza sul calcolo delle loro future pensioni.

Gli effetti sui pensionati dipenderanno dagli adeguamenti delle loro pensioni alle variazioni dell’aspettativa di vita e dell’inflazione. In generale, si può dire che:

  • I pensionati subiranno degli adeguamenti al ribasso delle loro pensioni per tener conto dell’aumento dell’aspettativa di vita dei nuovi pensionati.
  • I pensionati subiranno degli adeguamenti al ribasso o al rialzo delle loro pensioni per tener conto dell’andamento dell’inflazione.
  • I pensionati con reddito basso potranno beneficiare di trattamenti aggiuntivi come l’integrazione al minimo, la quattordicesima o la maggiorazione sociale.

Pensioni: la riforma che cambierà tutto nel 2024: la conclusione

In conclusione, possiamo dire che la riforma delle pensioni che cambierà tutto nel 2024 sarà una riforma complessa e articolata, che dovrà tenere conto dei problemi strutturali del sistema previdenziale italiano e delle esigenze dei diversi tipi di lavoratori e di pensionati. La riforma dovrebbe introdurre nuove modalità di accesso alla pensione, come Quota 41, Quota 102 o Quota 103 e la flessibilità in uscita, e modificare il sistema contributivo per renderlo più trasparente ed equo. La riforma avrà degli effetti sia sui lavoratori che sui pensionati, che dovranno adeguarsi alle nuove norme e agli adeguamenti previsti. Il nostro consiglio finale è di informarsi bene sulle novità della riforma e di pianificare il proprio futuro previdenziale con l’aiuto di un esperto in materia.

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