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Pensioni nella legge di Bilancio 2026: ecco le novità

Cosa succede alle pensioni con la legge di Bilancio del 2026 e cosa cambia per davvero, ecco la guida alle novità.

Tiene banco la manovra di Bilancio in queste settimane. Perché la manovra finanziaria del governo Meloni, la sua quarta, è alle prese con il passaggio parlamentare. Molto atteso era come sempre il capitolo pensioni. Il pacchetto pensioni della legge di Bilancio è sempre uno degli argomenti più caldi quando si tratta di manovra finanziaria. Ed è uno degli argomenti più interessanti per i contribuenti e più spinosi per il governo. Ma spesso le attese sono deluse nel senso che nella legge di Bilancio in materia pensioni c’è sempre poco o nulla. E anche questa attuale non fa eccezione. Ecco quindi sulle pensioni cosa c’è nella legge di Bilancio del 2026.

L’aumento dei requisiti è la novità più rilevante per le pensioni nella legge di Bilancio 2026

Una cosa è certa e cioè che le cose più rilevanti per così dire in materia previdenziale la legge di Bilancio le ha ma riferite al 2027. Perché in effetti tutto quello di cui si parlava fino a poche settimane fa (fino a prima dell’ok alla manovra da parte del Consiglio dei Ministri) non si è tradotto in provvedimenti reali.

Niente pensione usando il TFR come proposto dal sottosegretario Durigon, niente quota 41 per tutti come da tempo promette la Lega e nemmeno la quota 41 flessibile al posto della quota 103. L’unica novità di rilievo è la conferma dell’aumento di 3 mesi dei requisiti per le pensioni.

Un aumento che doveva partire nel 2027 e che invece viene suddiviso in un aumento di un mese nel 2027 e di altri due mesi nel 2028. L’età pensionabile doveva essere bloccata dal governo ma evidentemente per questioni di cassa non è stato possibile. Comunque l’età pensionabile per via dell’aspettativa di vita salirà a 67 anni ed un mese nel 2027 e a 67 anni e 3 mesi nel 2028.

Misure in meno al via dal 2026, ma anche aumenti dei trattamenti

Un’altra novità sulle pensioni, ma questa volta su quelle in essere è l’aumento di 20 euro al mese in aggiunta alla solita perequazione per pensionati al di sotto del trattamento minimo INPS. Un aumento importante quindi e sicuramente una buona notizia.

Ma tornando a chi in pensione non ci è ancora andato, ecco alcune cattive nuove. Perché dai radar nel 2026 spariscono l’opzione donna e la quota 103. Si chiude in entrambi i casi un’era. Opzione donna rinnovo dopo rinnovo, era attiva dal 2004. Quota 103 invece era attiva da soli tre anni, anche se è dal 2019 che vengono varate misure per quotisti (quota 100 e poi quota 102, ndr). Verranno quindi a mancare due misure di pensionamento anticipato molto importanti, anche se ultimamente poco usate.