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Pensioni più lontane con la legge di Bilancio ma qualcuno si salva

La legge di Bilancio recentemente licenziata dal Consiglio dei Ministri ha confermato che le pensioni collegate all’aspettativa di vita della popolazione, saliranno come requisiti. Nonostante le promesse e le premesse, il governo non è riuscito a fermare l’aumento. Almeno non lo ha fermato per tutti. L’aumento ci sarà, anche se non sarà il classico aumento tout court, ovvero tutto insieme dal primo gennaio 2027. Il meccanismo che il governo ha pensato di adottare inserendolo nella legge di Bilancio appena licenziata dal Consiglio dei Ministri è scaglionato in due anni. Ecco come funziona e cosa cambierà presto per i contribuenti.

Pensioni più lontane con la legge di Bilancio ma qualcuno si salva

Dal 2027 salgono i requisiti per le pensioni. Lo ha confermato il governo con la legge di Bilancio. Come stabilito dalla legge Fornero, ogni due anni il meccanismo previdenziale porta l’età pensionabile e qualche altro requisito ad adeguarsi all’aumento della stima di vita degli italiani. E nel 2027 scatta l’aumento di 3 mesi dovuto da un incremento della vita media della popolazione che ha già assorbito il calo dovuto alla pandemia ed è salita di ulteriori 3 mesi oltre ai 4 persi proprio durante quel terribile periodo storico.
Inizialmente la promessa era di fermare l’aumento di 3 mesi, almeno questo era un progetto su cui il governo ha lavorato, salvo poi trovare una soluzione alternativa che non blocca l’incremento per tutti e non lo mette in applicazione tutto insieme. Sarà meno drastico il tutto, ma l’aumento dell’età pensionabile ci sarà comunque. Dal 2027 non basteranno più 67 anni di età per la pensione di vecchiaia. E non basteranno nemmeno i soliti 42 anni e 10 mesi di contributi per le pensioni di vecchiaia per gli uomini o i 41 anni e 10 mesi per le donne. Bisognerà lavorare di più quindi, ma come e per chi vale questo inasprimento?

Ecco cosa succede nel 2027

Nel 2019 ci fu uno scatto di 5 mesi sui requisiti delle pensioni ordinarie in Italia. E questo è stato l’ultimo aumento applicato dato che successivamente i noti eventi della pandemia portarono la stima di vita della popolazione a calare. Nel 2019 le pensioni di vecchiaia passarono da 66 anni e 7 mesi a 67 anni di età. Furono salvaguardati solo gli addetti ai lavori gravosi e ai lavori usuranti, per i quali l’età rimase quella precedente anche se per godere di questa agevolazione i contributi necessari passarono da 20 anni a 30 anni e soprattutto, da contributi tutti perfettamente validi a contributi validi solo se effettuati e quindi senza figurativi, da riscatto o volontari.
Adesso nel 2027 si sale di nuovo, ma solo di un mese. Infatti i 3 mesi di incremento previsti saranno divisi in due anni. Prima un mese nel 2027, poi 2 mesi nel 2028. E l’incremento non riguarderà ancora una volta i lavori gravosi e i lavori usuranti. Ricapitolando, nel 2027 per andare in pensione ci vorranno 67 anni ed un mese di età con le pensioni di vecchiaia ordinarie. Invece serviranno 42 anni e 11 mesi per gli uomini e 41 anni e 11 mesi per le donne per la loro pensione anticipata. Poi nel 2028 gli altri 2 mesi a peggiorare ancora il tutto.