Reddito di cittadinanza 2019 entra nell’Isee 2021: quali rischi per i titolari del sussidio?

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Il reddito di cittadinanza percepito nel 2019 entra nell’Isee 2021: ecco i rischio che potrebbero correre i beneficiari.
Reddito di cittadinanza 2022

Per chi sta rinnovando l’ISEE in questi giorni potrebbe essere una sorpresa scoprire che il reddito di cittadinanza percepito nel corso del 2019 è stato inserito nella DSU. Ed ora cosa succede? Si rischia di vedersi ridurre l’importo mensile spettante per questo aumento?

Eppure è sempre stato detto che il reddito di cittadinanza non è tassabile, è esente dall’Irpef al punto che molti dichiarano che “non fa reddito”.

Da quando è nato il sussidio, infatti, la stessa normativa prevede che lo stesso sia esente da Irpef e non vada inserito nella dichiarazione dei redditi. Ma nell’Isee si.

Pertanto coloro che hanno iniziato a percepire il reddito di cittadinanza nel corso del 2019, oggi, nell’Isee 2021 lo troveranno inserito, e la stessa cosa accadrà anche il prossimo anno per gli importi percepiti nel corso del 2020.

Reddito di cittadinanza nell’Isee

Ma quali sono i rischi che corrono i titolari del reddito di cittadinanza nel ritrovarsi nell’Isee gli importi percepiti a titolo di sussidio nel corso del 2019?

Tranquillizziamo subito tutti: l’importo spettante di reddito di cittadinanza nel corso del 2021 è al sicuro e non verrà in alcun modo influenzato dalle somme di beneficio presenti nell’Isee 2021. A chiarirlo lo stesso decreto 4/2019 che il reddito di cittadinanza lo ha introdotto:  la normativa, infatti, prevede che nell’Isee sia presente il reddito di cittadinanza percepito ma prevede, al tempo stesso, che tali somme non vadano ad influire sulle erogazioni future del sussidio.

All’articolo 2, comma 7 del decreto legge 4/2019 è riportato quanto segue:

“Ai soli fini dell’accertamento dei requisiti per il mantenimento del Rdc, al valore dell’ISEE di cui al comma 1, lettera b), numero 1), è sottratto l’ammontare del Rdc percepito dal nucleo beneficiario eventualmente incluso nell’ISEE, rapportato al corrispondente parametro della scala di equivalenza. Per l’accesso al Rdc sono parimenti sottratti nelle medesime modalità, gli ammontari eventualmente inclusi nell’ISEE relativi alla fruizione del sostegno per l’inclusione attiva, del reddito di inclusione ovvero delle misure regionali di contrasto alla povertà oggetto d’intesa tra la regione e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali al fine di una erogazione integrata con le citate misure nazionali. “.

Redito di cittadinanza, Isee e rischi

Di fatto, quindi, il reddito di cittadinanza inserito nell’Isee non è considerato solo ai fini dei requisiti per il mantenimento al diritto del reddito di cittadinanza, ma in tutti gli altri casi, quindi, deve essere considerato.

Se, ad esempio, coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza hanno diritto anche al bonus bebè per un figlio nato a metà 2020, nel 2021 per la determinazione dell’importo spettante di bonus si troveranno nell’Isee anche il reddito di cittadinanza percepito nel corso del 2019: se il valore dell’Isee è superiore a 7mila euro non avranno più diritto a percepire 160 euro mensili di bonus bebè ma 120 euro (per redditi fino a 40mila euro).

Appare chiaro, quindi, che pur non determinando la riduzione del reddito di cittadinanza mensile spettante, l’inserimento nell’Isee del reddito di cittadinanza percepito nel corso del 2019 potrebbe determinare la perdita di altre agevolazioni erogate al nucleo familiare beneficiario di Rdc.

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