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Reddito di cittadinanza, nel 2022 si cambia, 4 novità

Correttivi al Reddito di cittadinanza in arrivo.

Oggi in Consiglio dei Ministri si parlerà di Reddito di cittadinanza, con alcuni correttivi allo studio del governo in vista della manovra finanziaria. Ma quali sarebbero questi correttivi in arrivo? oggi se ne parlerà, ma si attendono anche gli esiti dello studio del comitato messo in funzione dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Un comitato di cui fanno parte anche tecnici e rappresentanti della Caritas che ha già provveduto a suggerire alcune modifiche.

I controlli preventivi sul Reddito di cittadinanza

Dal 2022, visto che il Reddito di cittadinanza non scomparirà, perché è stato già rifinanziato come è emerso dalla recente Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanze (NADEF), qualcosa deve cambiare. Lo vogliono i partiti di maggioranza favorevoli al Reddito di Cittadinanza, nonostante ci siano anche contrari che ne vorrebbero l’abrogazione.

L’Inps nel 2022 sarà dotata di accesso a banche dati che oggi l’Istituto non ha il potere di controllare. Si parla quindi di un potenziamento dei controlli preventivi dell’Inps, quelli che si effettuano prima di concedere il beneficio ai richiedenti. Altro punto cardine, le sanzioni per chi non accetta proposte di lavoro. Si parla di taglio per chi non accetta proposte di lavoro. Naturalmente parliamo di proposte congrue ed indirizzate ai cosiddetti attivabili. Si tratta dei componenti del nucleo familiare beneficiario del Reddito di cittadinanza che come età e salute sono in grado di lavorare.

Correggere i requisiti

Qualcosa deve cambiare anche sui requisiti, oggi considerati troppo duri. Via il tetto dei 10 anni di distanza dalla prima residenza per gli stranieri. In pratica, dovrebbero bastare 2 anni di residenza continuativa nel Bel Paese per accedere al sussidio, cosa oggi negata perché serve una anzianità di iscrizione all’anagrafe di un qualsiasi Comune d’Italia di almeno 10 anni (anche se non continuativi), nonché sempre gli ultimi due anni di residenza continuativa.

Inoltre si pensa a correggere il limite soglia di 6.000 euro (più 2.000 per ogni componente il nucleo familiare superiore al prime) di patrimonio mobiliare (i soldi in banca a qualsiasi titolo). Occorre alzarlo perché troppo basso.

Potenziare gli importi del Reddito di cittadinanza, per chi?

Altro punto saliente, che anche il comitato ha messo in luce, è la discrepanza tra importo erogato a singoli ed importo erogato a famiglie numerose. Queste ultime devono godere di una salvaguardia maggiore. Ma come, aumentando gli importi per loro, come si spera, o diminuendo quelli dei singoli? Se ne discuterà senza dubbio.

Perché resta una anomalia il fatto che senza considerare l’affitto imputato, al singolo finiscono 500 euro se senza redditi, alle famiglie con tre figli a carico solo 1.000 euro (sempre senza altri redditi).

Distinguere tra Nord e Sud

Infine, occorre intervenire per correggere la soglia di povertà riequilibrandola alle differenze territoriali. A parità di reddito infatti, ci sono città e regioni dove la vita costa di più. La soglia della povertà a Milano non può essere la stessa che in Basilicata per esempio. In altri termini, a parità di condizioni reddituali e di composizione del nucleo familiare, una famiglia beneficiaria del sussidio è più povera in Lombardia che in Basilicata.

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