Referendum sull’eutanasia: raggiunte le 500mila firme, si vota?

Luca
Raccolte oltre 500mila firme per il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia.
referendum

Più di 500mila persone, ormai, hanno firmato per il referendum volto a legalizzare l’eutanasia e ben 70mila firme sono state raccolte online.

Con un mese e mezzo di anticipo, quindi, si raggiunge l’obiettivo grazie ai banchetti per raccogliere le firme. Una battaglia per permettere ai cittadini di andare al voto e decidere se rendere legale l’eutanasia.

Si ricorda, a tal proposito, che la prima proposta di legge in tal senso fu depositata ben 37 anni fa per richiedere un referendum che abrogasse la criminalizzazione di quello che è stato definito “omicidio consenziente”.

Il prossimo passo, ora, è quello di raggiungere entro il 30 settembre le 750mila firme  e questo per mettere in sicurezza l’obiettivo raggiunto da qualsiasi errore di raccolta.

“Nell’esprimere profonda gratitudine per le migliaia di volontarie e volontari che stanno dedicando parte delle proprie vacanze a fornire il servizio pubblico dell’esercizio del diritto al referendum – dicono – vogliamo sottolineare che la raccolta firme naturalmente prosegue con ancora maggiore forza, con l’obiettivo di raccoglierne almeno 750.000 entro il 30 settembre in modo da mettere in sicurezza il risultato da ogni possibilità di errori nella raccolta, ritardi della Pubblica amministrazione e difficoltà nelle operazioni di rientro dei moduli”. 

“C’è la tentazione di una nuova forma di eugenetica: chi non nasce sano non deve nascere. E insieme con questo c’è una nuova concezione salutistica per la quale chi è nato e non è sano, deve morire. È l’eutanasia. Questa è una pericolosa insinuazione che avvelena la cultura”. Così a Vatican News mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. “Si sta man mano incuneando nella sensibilità della maggioranza una concezione vitalistica della vita, una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso”.

Fonte: ANSA

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