Riforma del Fisco: ecco per chi sarà un vantaggio

Mario nava
Si parla tanto di riforma del Fisco, ma i cambiamenti che potrebbero arrivare non saranno positivi per tutti.
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Irap, patrimoniale, flat tax e pure l’Irpef, la riforma del Fisco a cui sta lavorando il governo italiano abbraccia diversi campi di intervento. La riforma del Fisco ha già ottenuto il via libera di Camera e Senato, e stando alla road map del governo, probabilmente entro fine luglio verrà completata.

A prescindere dalle tempistiche, che come si sa, soprattutto prima della pausa estiva non sempre vengono rispettate, la riforma del Fisco sembra in dirittura di arrivo. Ma cosa prevede e chi si avvantaggerà da queste novità fiscali che molti attendono con impazienza?

La riforma del Fisco e cosa prevede il testo

L’Irpef è la prima cosa che verrà profondamente modificata nella riforma del Fisco. Infatti, verranno ridefiniti gli scaglioni con cui gli italiani ogni anno hanno a che fare nel momento in cui devono pagare l’Irpef. Ciò che andrà ad essere ritoccata è l’aliquota dei contribuenti che hanno redditi di fascia media, come vengono considerati quelli con redditi compresi tra 28.000 e 55.000 euro. Per chi è addentrato nelle dichiarazioni dei redditi ed è edotto in materia, parliamo del terzo scaglione, che attualmente riguarda circa 7 milioni di contribuenti.

Saranno loro che alla fine dovrebbero trarre vantaggio dalla riforma, andando a pagare di meno rispetto ad oggi.

Altre novità fiscali

Novità anche per i lavoratori autonomi e per le imprese, soprattutto se piccole come dimensione. Per queste infatti si prevede la cancellazione di un balzello, cioè l’eliminazione dell’Irap. Questa imposta andrà a confluire dell’Ires. I titoli di Stato poi, dovrebbero avere un trattamento maggiormente favorevole dal punto di vista della tassazione. Inoltre le aliquote sulle rendite finanziarie dovrebbero essere portate al 23%, aliquota questa, del primo scaglione Irpef che non verrà per niente ritoccato nella riforma.

Pare che sia in dirittura di arrivo anche la tanto discussa flat tax per gli autonomi e le Partite Iva in genere, con ricavi pari o inferiori alla soglia dei 65.000 euro. Sulla flat tax però ci sono ancora da limare numerosi dettagli anche perché in maggioranza di governo non tutti sono a favore di un provvedimento che era un cavallo di battaglia del Centrodestra.

Infine, nella riforma non potevano mancare le cartelle esattoriali, per le quali si prevede di avviare una rottamazione con rateizzazione del debito senza sanzioni né interessi.

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