Riforma pensioni 2024, ecco come dovrebbe essere

Luca
Una riforma pensioni 2024 non dovrebbe prevedere chissà cosa: solo la possibilità di andare in pensione quando maggiormente si desidera.
riforma pensioni 2024

Si inizia a parlare già della riforma pensioni 2024. Anche se deve ancora iniziare il 2023. Questo perchè il Governo ha annunciato il primo tavolo di incontri per il confronto con le parti sociali già il prossimo 19 gennaio. E proprio in quella data dovrebbero essere gettate le basi del lavoro che si farà nei mesi successivi.

E si comincia a parlare di nuovo di flessibilità in uscita, di staffetta generazionale, di previdenza complementare. Quest’ultimo discorso certamente non è sbagliato, perchè andando incontro entro breve a pensioni puramente contributive, un integrazione non guasta.

Ma perchè deve essere un Governo a decidere quando un lavoratore è stanco, malato e non ne può più di lavorare? Perchè non può essere il lavoratore stesso a decidere, in piena autonomia, quando andare in pensione?

La riforma pensioni 2024 secondo il nostro pensiero

Secondo il nostro parere la pensione, una volta fissato un paletto al di sotto del quale non poter scendere, dovrebbe essere concessa a prescindere dai contributi. E senza penalizzazioni. Perchè a penalizzare l’assegno ci pensano già i coefficienti di trasformazione agendo sull’età.

riforma pensioni 2024

Basta, quindi, prevedere una pensione basata sul calcolo contributivo, prevedere una data limite sotto la quale non poter scendere (62 anni?) e la riforma è fatta. E non serve andare a togliere la Legge Fornero. Perchè quest’ultima permette il pensionamento di vecchiaia ordinario. E la pensione anticipata a chi ha iniziato a lavorare molto presto.

Serve solo permettere a chi ha problemi di famiglia, di salute, di stanchezza fisica e mentale, di poter lasciare il lavoro. Senza perdere la propria dignità.

Perchè pagare il reddito di cittadinanza a persone di 64 anni che non riescono a pensionarsi? Non è meglio riconoscere loro la pensione che hanno maturato fin da subito senza costringerle ad attendere altri 3 anni? E tra l’altro prendendo l’elemosina dallo Stato.

E’ il sistema su cui poggia la nostra previdenza ad essere sballato. Con un calcolo contributivo lo Stato non ci rimetterebbe nulla, ognuno ha indietro quello che ha versato. Nessuna integrazione al minimo e se la pensione non basta…si torna a lavorare. Questa dovrebbe essere la riforma pensioni. Perchè finchè lo Stato offre assistenzialismo anche laddove non serve (ad esempio assegno sociale a chi ha sempre lavorato in nero) a pagare saranno sempre le persone oneste.

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