Sciopero benzinai, attenzione a queste date per fare rifornimento

Luca
Fine gennaio da incubo per gli automobilisti con lo sciopero benzinai proclamato dal 24 al 27 del mese. Vediamo gli orari.
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I benzinai dico basta e proclamano lo sciopero per fine mese. Stanchi, ormai, di prendersi gli insulti e la responsabilità per decisioni prese dal Governo. L’ipotesi di una protesta era stata già ventilata nei giorni scorsi dopo il decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti che è seguito al rincaro dei prezzi.

In difesa del decreto la Premier, Giorgia Meloni, aveva annunciato sui social che “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”.

La rabbia dei benzinai

Non sono dello stesso parere i benzinai però che hanno avuto l’impressione che un Governo a caccia di soldi voglia nascondere le proprie responsabilità. Visto che la categoria sa benissimo che  Agenzia delle Dogane, Agenzia delle Entrate e Mimit già ora sono a conoscenza dell’affidabilità delle comunicazioni giornaliere sulla variazione dei prezzi che i benzinai rendono. “E’ un imbroglio mediatico al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori”.

Lo sciopero dei benzinai

E così si arriva allo sciopero proclamato per la fine di gennaio. Che avrà inizio alle 19.00 del 24 per finire solo alle 7.00 del 27 gennaio 2023. Nella nota  di Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio, le tre organizzazioni che annunciano le protesta, si legge:

“Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. E’ stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Quindi è stato dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del Governo. Si preannuncia un presidio sotto Montecitorio. Vengono beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all’Erario oltre 13 miliardi di euro l’anno. Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una Categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le Associazioni dei Gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio.”

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