In genere quando muore una persona i suoi beni finiscono ai suoi eredi. Questi ultimi infatti presentando la dichiarazione di successione subentrano nei lasciti del defunto, sia relativi al patrimonio immobiliare che mobiliare. Ma comunemente si dice che sugli eredi oltre ad esserci il diritto ad ereditare le attività (intese come beni) del defunto, grava anche l’onere di ereditare le passività, cioè i debiti ed anche quelli con le amministrazioni pubbliche.
Ecco perché per esempio un erede ha la facoltà di sfruttare l’istituto della rinuncia dell’eredità. Perfino le cartelle esattoriali in genere si ereditano. Ma non tutte e soprattutto non tutte le voci della cartella.
Stop cartelle esattoriali, quelle del defunto non si pagano, o almeno non tutte
Dal momento che la cartella esattoriale è un atto di imposizione di pagamento, che ha effetti forti sui contribuenti portando al concreto pericolo di confische, pignoramenti e fermi amministrativi, ereditarle da un parente defunto non è una cosa buona. Soprattutto se non si ha la possibilità di pagare.
Una cartella esattoriale è un atto che può dare diritto alle amministrazioni di usare le maniere forti nei confronti dei soggetti che devono pagare. Ma non sempre le cartelle ereditate si devono pagare. A dirlo sono le normative ma soprattutto numerose sentenze di giudici e tribunali di diversi livelli.
Per esempio, la sentenza numero 25315 del 24 Agosto 2022 emanata dalla Suprema Corte di Cassazione sottolinea come per via del carattere personale delle sanzioni imposte sulle cartelle esattoriali, queste non si ereditano.
Occhio alle norme e alle sentenze, sgravi ok per determinate cartelle, ma non per tutte
Vietato sbagliare interpretazione. Perché una cosa è l’oggetto della cartella esattoriale, cioè l’imposta evasa, la tassa non pagata e così via dicendo. Un’altra cosa sono le sanzioni. Infatti una sanzione per omesso o ritardato pagamento, è la punizione che viene inflitta al ritardatario.
E non può certo passare di mano ed essere a carico di un erede che non può essere considerato responsabile di ciò che ha fatto in vita il parente poi defunto. Diverso il caso delle imposte. Perché per esempio un soggetto che eredita una casa da un defunto, eredita anche eventuali debiti collegati alla casa. Come per esempio può essere l’IMU non pagata dal defunto.
Ecco cosa dice la legge sulle cartelle esattoriali di un parente defunto
La sentenza della Cassazione da più forza ma non crea nulla di nuovo rispetto ai dettami normativi del Decreto Legislativo numero 472 del 1997. Un atto questo che sottolinea esattamente che le sanzioni non sono trasmissibili agli eredi. Un ragionamento del tutto simile che si può fare per una multa, che essendo personale, non si trasferisce per eredità. “La sanzione è riferibile alla persona fisica che ha commesso o concorso a commettere la violazione”, questo l’appiglio normativo offerto dall’articolo numero 2 comma 2 del Dlgs numero 472 del 1997 prima citato.
Una cosa è la tassa, il tributo o l’imposta evasa, un’altra cosa le sanzioni e le multe
Quindi, anche se in linea di principio gli eredi subentrano in tutti i debiti del defunto, comprese le cartelle esattoriali o ogni altro genere di debito nei confronti del Concessionario alla Riscossione, in alcuni casi non è così. Multe per violazioni del Codice della Strada e sanzioni, sia penali che tributarie o amministrative, non si ereditano.
Questo non vuol dire che automaticamente il debito del defunto verrà cancellato e quindi nessuno chiederà i pagamenti agli eredi. Perché nulla vieta all’Agenzia delle Entrate Riscossione di inviare agli eredi una cartella comprensiva anche di multe e sanzioni che come detto non andrebbero pagate.
Vuol dire che un erede ha la facoltà di impugnare l’atto e di chiederne lo sgravio totale se l’oggetto della cartella è la multa o la sanzione. Ma anche parziale nel caso in cui in una cartella ci siano voci come quelle prima citate che accompagnano per esempio il bollo auto (sanzioni tributarie). In questo caso il bollo resterebbe da pagare, le sanzioni no.