Aumenti stipendi statali 2021: a infermieri e Oss 1265,57 euro in più l’anno

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Aumenti di stipendio per rinnovo contratti: per il settore sanità fino a 97 euro al mese. Ma l’aumento non spetta pieno.
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Con il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali 2019/2021 i lavoratori dipendenti dalla pubblica amministrazione avranno diritto anche ad un aumento di stipendio che varierà, in base al comparto di appartenenza dai 91 ai 128 euro mensili.

L’incremento degli stipendi, di fatti, è di un 4,07% medio. A fornire i primi conteggi, in attesa dela firma dell’atto di indirizzo negoziato coi sindati da parte del ministro Brunetta, sono i dati forniti dai sindacato.

Aumenti stipendi pubblico impiego

Nello specifico l’aumento minimo di 91 euro spetterà ai dipendenti delle amministrazioni locali: si tratta di circa 400mila lavoratori con reddito annuo che non supera i 29mila euro l’anno.

Alla scuola, sia per dipendenti che per personale ATA, gli aumenti spettanti sono di circa 98,79 euro al  mese per un incremento annuo di 1284,21 euro: si parla di quei lavoratori con retribuzione media annua che non supere i 31500 euro.

Per gli impiegati ministeriali aumenti più contenuti: per redditi annui di circa 30mila euro l’incidenza porterà ad un aumento di circa 94,58 euro mensili per un incremento annuo di 1229,59 euro.

Gli aumenti più alti spetteranno ai dipendenti delle agenzie fiscali che posso vantare retribuzioni annue di importo pari a 37.500 euro: in questo caso l’aumento spettante è di 127,98 euro al mese con incremento annuo pari a 1663.

Aumenti dipendenti sanità

Per infermieri ed operatori socio sanitari, l’aumento mensile sarà pari a 97,35 euro mensile con incremento annuo pari a 1265,57 euro l’anno. Restano esclusi dagli aumenti i medici che, facendo parte del personale dirigenti, fanno parte di una contrattazione separata.

Gli aumenti di stipendio sono ormai considerati a regime visto che entro il 2021 sia Mario Draghi che il suo Ministro Brunetta intendono concludere le contrattazioni all’Aran. Gli aumenti effettivi, quindi, potranno figurare nei cedolini a partire dal 2022 (ma forse anche prima).

Ai dipendenti, in ogni caso, spetteranno gli arretrati per il triennio di rinnovo contrattuale per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Aumenti di stipendio non pieni

A quanto sembra, però, gli aumenti di stipendio non sarnno pieni visto che dalla cifra spettante andrebbero sottratti l’indennità di vacanza contrattuali (che i dipendenti pubblici stanno già percependo) e l’elemento perequativo introdotto dal recedente rinnovo per i redditi meno elevati al dine di farli arrivare al rinnovo di 85 euro mensili previsto dal governo.

Alla somma spettante, inoltre, andrebbero sottratti anche i fondi del trattamento accessorio delle forze di polizia e armate: tutto questo farebbe diminuire l’aumento del 4,07% di un buon 1,035% portando la media degli aumenti, che nel totale sono di 107 euro tra i diversi comparti, a 79 euro medi mensili.

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