Badante convivente o no: cambia il riposo?

Mario nava
Quali regole per il riposo giornaliero e settimanale per la badante convivente con l’anziano
Badante, lavorare e prendere la Naspi, ecco come si può fare e le varie soluzioni previste dalla normativa in vigore.

Una badante che presta solo servizio a domicilio nei confronti di un anziano, rende più snello il calcolo dei riposi. Infatti molto cambia con la badante che vive a casa dello stesso anziano che assiste.

La prima, al termine del lavoro, torna a casa sua a riposare, dormire o fare ciò che vuole. La seconda invece può essere interessata da interventi lavorativi fuori orario, se l’anziano ha necessità.

Eppure, in linea di massima nulla cambia rispetto ai riposi che per una badante sono imprescindibili.

Riposo, reperibilità, diritti: cosa spetta alla badante convivente

Una badante convivente, cioè che vive con lo stesso anziano a cui presta assistenza, ha comunque diritto ai riposo. Infatti, non deve certo lavorare per tutte le ore della giornata.

Ci sono regole precise ed imprescindibili. Prendiamo ad esempio una badante convivente assunta a tempo pieno.

Questa badante deve lavorare per massimo 54 ore a settimana. Lo prevede il CCNL di categoria. Ciò che in molti rapporti di lavoro non si considera è la suddivisione di queste ore.

Il riposo della badante e la suddivisione nella giornata

10 ore di lavoro al giorno non consecutive sono la base. La badante assunta a 6 ore di lavoro al giorno, o di più, ha diritto a fruire del pasto, cioè a riposare. Ed è una sorta di pausa o riposo, non retribuito. Questo, a condizione che nel rapporto di lavoro sia concordata la continuativa presenza.

Poi ci sono le oramai conosciutissime 11 ore di riposo consecutive a giornata, 24 ore di riposo consecutive la domenica e 12 ore consecutive a settimana in un altro giorno qualsiasi concordato con il datore di lavoro. E poi, due ore di riposo al giorno, chiamato riposo intermedio per chi non svolge l’intera giornata di lavoro dalle 06:00 alle 14:00 o dalle 14:00 alle 22:00.

Come è evidente dunque, nulla cambia in base alla tipologia di assunzione. Il diritto al riposo della badante è imprescindibile. Ciò che cambiano sono le topologie di fruizione per via della diversa spalmatura oraria del rapporto di lavoro.

Un settore dove non sempre si rispettano le regole

Resta il fatto che da segnalazioni, non sono rari i casi di lavoratrici a cui alcuni di questi diritti sono negati. A volte per esigenze improvvise dell’anziano, altre invece come prassi. Va ricordato che svolgere l’attività lavorativa anche durante le ore in cui dovrebbe essere previsto il riposo, da diritto alla badante a ricevere un surplus di stipendio, ovvero a ricevere lo straordinario.

Inoltre in determinati casi si può parlare di riposo compensativo. Dal momento che il riposo della lavoratrice è sancito sia dai contratti collettivi che dalla Costituzione, il diritto a riposare è fondamentale per la tutela della salute della badante. E saltare un riposo può dare diritto alla lavoratrice a recuperare questa mancanza nei giorni successivi, ad emergenza finita, che poi dovrebbe essere alla base del fatto che ad una lavoratrice viene chiesto di lavorare di più.

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