Badante: ecco i vantaggi fiscali per il datore di lavoro, ciò che risparmia dalla tasse

Mario nava
badante

La normativa fiscale italiana prevede la possibilità per il datore di lavoro del settore domestico, di scaricare dalla tasse parte dei costi che sostiene durante l’anno per la propria badante o la propria colf. Famiglie e anziani, per cui prestano servizio gli assistenti familiari, hanno la possibilità di detrarre nel modello 730 o nel modello Redditi PF alcuni costi che sostengono. In pratica, recuperano soldi sotto forma di credito di imposta, andando a ridurre le imposte da pagare fino ad ottenere a volte rimborsi veri e propri.

Spese detraibili per la badante, quali sono le possibilità per i datori di lavoro?

Naturalmente non tutti i costi che un datore di lavoro del settore domestico sostiene durante l’anno, possono essere detratti dal reddito. Ci sono alcune limitazioni e determinate regole che il legislatore ha voluto introdurre venendo incontro a uno spaccato della società che spesso ha difficoltà a sostenere tutti i costi relativi al lavoro domestico, dallo stipendio al versamento dei contributi Inps.

I costi per la badante che sono detraibili dalle tasse in dichiarazione dei redditi sono quelli relativi al versamento dei contributi previdenziali Inps. Si possono detrarre dal reddito i contributi versati per la propria lavoratrice o per il proprio lavoratore fino ad un massimo di 1.549,37 euro. Si tratta della parte di contribuzione che è a carico del datore di lavoro, perché non è possibile scaricare anche la parte di contribuzione che il datore versa con il Mav Inps, ma che sarebbe a carico del dipendente.

La detrazione da diritto allo sgravio del 19%, cioè si possono recuperare circa 295 euro.  

Oltre alla parte relativa alla contribuzione previdenziale che i datori di lavoro versano ogni tre mesi per la propria badante, se il soggetto bisognoso di assistenza è un non autosufficiente, questo può recuperare anche il 19% di ulteriori 2.100 euro di spese sostenute per le badanti.

In questo caso quindi, altri 399 euro di recupero fiscale da parte del datore di lavoro. Evidente che trattandosi di soggetto non autosufficiente è necessario che la badante assunta venga collocata nel livello CS o DS, perché si tratta dei livelli di assunzione previsti per le lavoratrici ed i lavoratori che prestano assistenza a persone non autosufficienti. Per poter detrarre questa parte di costo, occorre, oltre ad essere certificata la non autosufficienza dell’assistito, anche avere un reddito sotto i 40.000 euro. La detrazione può essere sfruttata anche da un familiare del soggetto assistito, anche se non è lui che materialmente sostiene il costo.

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